Grande commozione per l’ultimo saluto al sottoufficiale Aurelio Visalli, la cui salma è stata accolta Milazzo in Piazza Duomo dinanzi la Chiesa di Santo Stfano. Per lui il picchetto d’onore della Marina Militare, che ha accompagnato il feretro per la messa officiata dall’Arcivescovo di Messina, Monsignor Giovanni Accolla.
Solo duecento le persone che hanno potuto partecipare, mentre la folla ha seguito l’omelia attraverso gli altoparlanti sistemati fuori, dove è stato sistemato un maxi schermo. A partecipare anche due ministri, della Difesa e dei Trasporti, per sottolineare la vicinanza dello Stato alla famiglia di Aurelio, la cui tragica fine ha sconvolto non solo la comunità di Milazzo, ma anche quella di Venetico e Rometta dove è stato proclamato il lutto cittadino.
Palloncini bianchi e uno striscione che dice “Ciao Aurelio”: un uomo coraggioso e un esempio che per molti resterà imperituro nella memoria.
A prendere la parola con la voce strozzata dal pianto è padre Marcianò, che ha detto: “È morto un eore, ma soprattutto è morto un giovane, uno sposo e padre, e una famiglia è straziata dal dolore.” E poi, rivolgendosi alla famiglia, ha aggiunto: “La morte è sempre inaccettabile per chi resta, ma quando ci coglie all’improvviso è ancora più straziante. Ma Aurelio è morto da giusto, donando la sua vita. E voi Tindara, Chiara, Riccardo, anche se oggi siete distrutti dal dolore, è a questo che dovete pensare. Dovete essere fieri di lui e del suo esempio, se n’è andato donando a piene mani la vita, e voi a questo dovete ispirare la vostra vita”.
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