Dopo la regolare costituzione dei seggi di ieri, sabato 19, i presidenti delle 253 sezioni hanno confermato al Comune l’insediamento e l’apertura della fase della votazione referendaria, che proseguirà sino alle ore 23 di oggi, domenica 20, per poi riprendere domani, lunedì 21, dalle 7 alle 15.
Come per i precedenti appuntamenti elettorali al Comune di Messina sarà attivato il sistema elettronico di rilevamento dei dati e della loro elaborazione.
Come ha ricordato il ministero dell’Interno, «tutti gli elettori dovranno recarsi al voto muniti di mascherina e indossarla nel rispetto delle normative vigenti». Ci saranno inoltre gel disinfettanti all’ingresso dei seggi e saranno prese misure per il distanziamento tra persone e per la sanificazione delle matite e degli spazi.
Il referendum sul numero dei parlamentari
È un referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato, successivo alla riforma costituzionale approvata all’inizio di ottobre 2019 con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. Si è reso necessario dopo che 71 senatori di vari partiti avevano firmato la richiesta per indire un referendum costituzionale, che è stato possibile richiedere perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale. È il referendum che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo, ma che era stato rimandato a causa dell’epidemia da coronavirus.
Il referendum sul numero dei parlamentari è il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana: gli altri tre sono stati il referendum sul Titolo V del 2001, quello sulla riforma costituzionale del centrodestra nel 2006 e quello sulla riforma costituzionale voluta dal PD nel 2016. I referendum costituzionali non prevedono il quorum, cioè il voto di una percentuale minima di aventi diritto: il risultato è quindi valido indipendentemente dal numero di votanti.