La pandemia da Covid-19 ha colpito duramente un’economia già fragile come quella siciliana. Mentre migliaia di famiglie si sono trovate per la prima volta a rivolgersi ai servizi delle Caritas diocesane e parrocchiali, le aziende più fragili hanno chiuso i battenti e altre hanno rischiato di farlo. In questo contesto, tuttavia, non ha tardato a manifestarsi la generosità di tanti. Ne sono un esempio le donazioni fatte pervenire all’Ufficio regionale per la Carità della Conferenza episcopale siciliana da parte di privati ed Enti che, guardando alla fragilità del tessuto sociale siciliano, hanno deciso di devolvere alla Sicilia le loro donazioni.
Ed è così che Caritas Sicilia ha raccolto in poco tempo la somma di 56.900 €. Arrivano dalla «Foundation for a Smoke-Free World (USA)», che per il tramite di Caritas Italiana ha donato oltre 44mila euro, dall’«Istituto Secolare delle Spigolatrici della Chiesa», che per il tramite di Caritas Pistoia ha fatto avere 10mila euro, e dai dipendenti CRIAS che, autotassandosi, hanno raccolto la somma di 2.650 euro.
La delegazione regionale Caritas Sicilia ha così deciso di “raddoppiare l’utilità di tali somme, investendole per l’acquisto di generi alimentari prodotti da aziende siciliane. In tal modo, oltre al sostegno alle famiglie in difficoltà, anche le imprese siciliane hanno tirato un sospiro di sollievo“.
I prodotti sono già stati distribuiti tramite la rete delle Caritas diocesane.
“Sono tante le Caritas diocesane – dichiara il delegato regionale, Giuseppe Paruzzo – che in questi mesi stanno acquistando prodotti siciliani. Prezioso è stato il contributo della Coldiretti che, oltre a donare tantissimi prodotti alle Caritas, ha abbracciato il progetto di investimento a sostegno delle aziende locali svolgendo un prezioso ruolo di promozione dell’iniziativa e chiedendo loro un prezzo speciale. La sinergia – conclude – tra tutti è il miglior modo per raggiungere risultati eccellenti“.