di Luana Spanò – Questa mattina una nuova frana ad Alicudi ha interessato località Sgurbio. La signora Elvira lancia un nuovo appello: “Intervenite subito!”. Dopo il nostro ultimo articolo sono decine le testimonianze degli abitanti del posto e turisti arrivate in redazione.
Chiara Causa: “Quest’estate abbiamo affittato una casa proprio nei pressi della contrada Sgurbio e la situazione della frana era già pericolosissima. Non oso immaginare dopo il 31 agosto. Il comune o chi per lui deve assolutamente procedere coi lavori per rendere possibile muoversi a chi ci vive e per evitare altri probabili e spiacevoli incidenti”.
Francesco Guarnaccia: “Anche la contrada Bazzina è isolata come quella dello Sgurbio. Infatti, la frana in questione ha coinvolto la strada comunale che dal paese porta a questa località. La situazione diventa sempre più grave visto l’avvicinarsi della brutta stagione che renderà impossibile utilizzare l’unica via di fuga rimasta che è quella via mare. Urge assolutamente la ripresa dei lavori per il ripristino ed il consolidamento dei due sentieri”.
Felix Dada: “Noi Sgurbiani dipendiamo completamente di questa strada comunale: per arrivare, partire, andare al paese, fare le spesa, far fare lavori di riparazione della casa, urgenze, ricevere amici, ecc. Da ormai 21 mesi stiamo aspettando disperatamente il restauro di questa strada. Le mie lettere al sindaco di Lipari ed al prefetto di Messina non hanno mai avuto riposta”.
Umbe San: “La strada comunale Sgurbio/Bazzina è in condizioni disastrose, la frana peggiora letteralmente di giorno in giorno. È necessario un intervento immediato e definitivo, che possa tutelare chi vive sull’isola e chi in generale ha la necessità di percorrere questa strada statale in vista dell’arrivo della stagione invernale. Questa condizione vincola anche il percorso Bazzina/porto che resta interdetto per questo motivo; è fondamentale la messa in sicurezza della strada nel minor tempo possibile”.
Gaia Giuliani: “È una situazione paradossale, una delle Eolie, patrimonio Unesco, viene lasciata in completo abbandono nonostante le continue frane. Sarebbero invece necessari, urgenti, degli interventi di riqualificazione e prevenzione (che ho visto fare in isole come Ponza, dove hanno messo delle reti per bloccare i massi, puntellando le parti più critiche). Elvira Amato, che vive in quella zona, si è infortunata proprio a causa di questa incuria. E non è sola ad abitare lì. Senza contare che la frana ha interrotto i collegamenti via terra anche per la contrada Bazzina. Come rifornirsi di acqua e cibo, come intervenire nel caso ci fossero delle urgenze mediche? E il diritto di voto, garantito dalla Costituzione, come verrà assicurato? Il contesto è drammatico, e una prolungata trascuratezza aumenta solo il rischio di nuovi incidenti”.
Mentre la sig.ra Elvira Amato ha deciso di rispondere all’intervista fatta dalla nostra redazione al geometra responsabile dei lavori iniziati e poi successivamente bloccati a causa del ritrovamento di un cavo Enel che attraversava la zona della frana: “Alla fine di luglio nel quartiere Sgurbio era presente solo un abitante servito da Enel e sarebbe stato ben felice di rimanere per un giorno senza corrente elettrica, ma non dover più fare assurdi e faticosissimi giri per tornare a casa, di potersi avvalere nuovamente del trasporto tramite muli, di poter avere, qualora necessario, un intervento medico in tempi ragionevoli, di poter tornare ad invitare amici a casa”.
“Il paesaggio rurale dell’isola di Alicudi è caratterizzata dalla presenza di una suggestiva rete di percorsi situati lungo tutto il territorio, che uniscono le case alla zona porto, centro di comunicazione con il resto del mondo.
La rete di comunicazione è costituita da scalini, per la maggior parte, e tratti pianeggianti, realizzati a secco con roccia lavica trovata sul luogo. Questa rete viene utilizzata sia per essere percorsa a piedi e come mulattiera per rifornire le famiglie di viveri.
La rete di comunicazione dell’isola, necessità di continua manutenzione, proprio in quanto si tratta di un elemento strettamente necessario allo svolgimento della vita quotidiana.
Non si può lasciare all’incuria questo territorio. Leggere che oggi a due anni dalla frana, ancora, non si è provveduto a riportare lo stato di quel tratto di percorso al normale utilizzo, mortifica ognuno di noi.
Manca una settimana all’apertura dei seggi elettorali e le famiglie residenti oltre la frana gli sarà impedito di esercitare il proprio diritto di Voto. L’articolo 48 della Costituzione italiana sancisce il diritto di voto: Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Il diritto di voto non può essere limitato.
Il comune, la regione, il prefetto, il ministro degli interni, il presidente del consiglio dei ministri, in quanto garanti sul territorio devono mettere in condizione queste famiglie di sentirsi di nuovo cittadini d’ITALIA.
Roberto”.