“La diffida del sindaco De Luca fatta ieri sulla sua pagina agli inquilini morosi degli alloggi comunali (pena lo sfratto esecutivo) mi lascia parecchio attonito, ma non in riferimento alla necessità (certamente legittima) di recuperare quanto dovuto, bensì a quello del suo annuncio fatto a più riprese durante il lockdown di esentare dal canone tutti gli aventi diritto nel periodo minimo da marzo a luglio 2020. Delle due l’una insomma!”.
Si esprime così il consigliere comunale Libero Gioveni, che dopo aver sollecitato nelle scorse settimane la delibera di Giunta promessa dal sindaco durante le sue dirette serali della fase 1 con la quale si sarebbe dovuto dare seguito all’esenzione dei canoni, chiede adesso al primo cittadino di chiarire ufficialmente il senso della sua diffida.
“Il chiarimento è dovuto – spiega Gioveni – perché dopo il post scritto dal sindaco ieri sera, fra gli inquilini si è ingenerata tanta confusione (oltre che delusione per una promessa apparentemente non mantenuta) perché, dopo gli annunci di De Luca dei mesi scorsi che hanno portato le famiglie ad interrompere il pagamento del canone, si attendeva appunto la delibera ufficiale di esenzione. Ed invece ieri sera sembra essere giunta la “doccia fredda” – evidenzia il consigliere – che però non risulta perfettamente chiara.
A quale periodo si riferisce, infatti, il sindaco? – si chiede Gioveni. Possibile che prima annunci l’esenzione dei canoni e poi improvvisamente li pretenda, pena addirittura lo sfratto? Qualcosa non torna – prosegue perplesso il consigliere comunale – perché, pur con tutte le attenuanti del caso, non potrei mai immaginare un dietro-front così perentorio del primo cittadino dopo essersi pronunciato a favore delle famiglie locatarie in un periodo difficile come quello del Covid.
Chiedo pertanto al sindaco De Luca – conclude Gioveni – un chiarimento ufficiale e definitivo sui periodi di riferimento delle morosità denunciate ieri e se finalmente porrà in essere (ed eventualmente per quale periodo) queste procedure di esenzione dei canoni, al fine di evitare agli interessati spiacevoli inconvenienti futuri sulla gestione delle loro pendenze nei confronti del Comune o della stessa ARISME.