di Fra Giuseppe Maggiore – Musicare e cantare la lingua gallo-italica di San Fratello, questo è l’obiettivo di Eleonora Bordonaro che già ha cantato rifacendosi a Vigo, Vasi e Pitrè.
Eleonora Bordonaro è un’interprete siciliana, si occupa di musica popolare, collabora con alcune delle formazioni più interessanti del panorama italiano, come l’OPI Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma diretta da Ambrogio Sparagna. La sua passione è la ricerca e interpretazione dei canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile.
Qualche giorno fa si è recata nuovamente a San Fratello per intervistare la gente del luogo. L’obiettivo questa volta è fare un disco tutto in lingua gallo-italica, idioma che tutt’oggi si continua a parlare a San Fratello.
“Voglio superarae il repertorio antico e scrivere dei testi in lingua sanfratellana contemporanea, ispirandomi all’antica tradizione dei ‘Giudei’, facendo conoscere un idioma che sino ad oggi è stata trasmessa oralmente” – Afferma Bordonaro.
Non sarà per nulla facile dato che non c’è ancora una grammatica o delle regole ben precise per scrivere il sanfratellano. Eleonora Bordonaro si farà aiutare dal poeta Biagio Guerrera, curatore e operatore culturale in diverse associazioni (Associazione Musicale Etnea, Festival Internazionale di poesia Voci del Mondo, Leggerete, Sabir). Diversi suoi testi sono stati pubblicati in varie riviste e antologie, in Italia e all’estero. I due artisti saranno collaboratati da alcuni esperti della lingua gallo-italica del luogo.
All’imbrunire in una giornata di agosto molto afosa, facendosi accarezzare dal vento fresco nebroideo, la cantante, definita dalla stampa “una di quelle creature musicali che riescono a danzare sull’orlo del precipizio senza mai smarrire il passo e la leggerezza”, ha ascoltato con molto interesse e curiosità i racconti di una tradizione, quella dei giudei, ma soprattutto aneddoti e storie di un popolo fiero che, nelle difficoltà ha sempre difeso e custodito le proprie radici. Le stesse radici che la gente semplice ma anche interpreti e poeti, nei secoli hanno raccontato e tramandato alle nuove generazioni, affinchè non si perda mai quella carezza del vento sanfratellano che continua a raccontare il passato per costruire il futuro.