Niente verrà lasciato al caso… Ogni tassello deve essere al suo posto… Non vogliamo essere una meteora… Non sono le classiche frasi fatte, perché alle parole la Società sta facendo seguire i fatti. Si spiega così l’arrivo in casa Città di Sant’Agata anche di un Mental Coach.
Una figura che non è nuova per carità nel mondo del calcio o dello sport in generale, ma a Sant’Agata è la prima volta che una compagine riempie anche questo slot. Ad occuparlo, sarà il Dottore Francesco Calderone, che svolge la propria professione presso il nosocomio barcellonese “Cutroni Zodda”. Calderone che ha da poco ultimato il corso è al suo primo incarico, ed ha sposato la causa bianco azzurra con grandissimo entusiasmo. Ovviamente ha influito tanto l’amicizia con il tecnico Pasquale Ferrara, essendo che i due si conoscono sin da ragazzini.
Ma chi è il Mental Coach ? E’ un allenatore della mente che aiuta l’atleta a trovare delle risorse interiori non ancora affiorate che possono far raggiungere gli obiettivi desiderati. “Arrivo a Sant’Agata determinato e molto motivato -esordisce Calderone-. E’ vero che sono alla prima esperienza, ma durante il corso ho appreso moltissimo dal “maestro” Sandro Corapi. E’ un grande onore per me essere un suo allievo, fare parte della sua squadra di coach ed avere con lui un contatto continuativo, perché nella vita si deve migliorare sempre e per farlo si deve imparare nel migliore dei modi. Metto a disposizione della squadra la mia professionalità e la voglia di far migliorare gli atleti, un miglioramento che deve però essere continuativo. Si deve ragionare sempre col NOI e mai con l’IO. Mi spiego meglio… Se le prestazioni di ogni singolo atleta aumentano, a beneficiarne sarà il collettivo. Bisogna ragionare da squadra sempre e comunque. Abbiamo una grossa responsabilità, perché rappresenteremo non solo Sant’Agata ma l’intero hinterland nebroideo nel meridione d’Italia, quindi dobbiamo mostrare amore per noi stessi, per quello che facciamo, per la maglia che indossiamo, per l’intera equipe, per i cittadini santagatesi e dell’intero hinterland. Mi sento pronto per questa avventura, e non vedo l’ora di cominciare”.