di Fra Pè – In tarda serata, così come ormai ama agire il nuovo direttore generale dell’Asd San Fratello, Antonio Reale, il bomber sanfratellano doc, Benedetto Carbonetto ha deciso la “stabilitas loci”, ovviamente non quella monastica, ma la scelta di rimanere per disputare il campionato di promozione dettata dal senso di appartenenza ad un luogo, in questo caso una società calcistica: San Fratello, e ad una maglia che egli stesso ha sudato, sporcato e onorato a suon di gol e di assist contribuendo alla vittoria del campionato di prima categoria.
L’attaccante classe 1992 ha ricevuto diverse offerte, ma ha preferito continuare la sua bella avventura con la squadra del suo paese. Dopo la riconferma di capitan Calabrese, Bontempo, Drago, Versaci… gli innesti di Regina, Naro e Cicero, Carbonetto non poteva non rinnovare.
La storia di Carbonetto è alquanto affascinante e commovente. Circa quattro anni fa, grazie ai medici delle Stefanese, il giovane attaccante scopre di avere un cancro. Con la forza di volontà , l’aiuto dei medici, la famiglia vicina e la protezione del Buon Dio, Benedetto riesce a fare il gol più bello della sua vita vincendo la partita più bella, quella contro la malattia.
Abbiamo ricordato brevemente questo episodio per evidenziare quanto è importante per la società dell’Asd San Fratello, per ogni singolo dirigente, per il tecnico Emanuele, per i tifosi neroverdi, per i suoi compagni e per gli appassionati del calcio dilettantistico, vedere ancora una volta quel numero 10 sulla maglia neroverde indossata con orgoglio da Benedetto Carbonetto, un ragazzo, un uomo che non si risparmia, che non scappa davanti alle difficoltà e che calcia la palla sapendo che quello è il gioco che gli ha insegnato ha calciare qualcosa di più difficile…