La notizia più importante oggi, per quanto riguarda la politica messinese, è certamente quella delle dimissioni dei due assessori deluchiani Trimarchi e Scattareggia.
Sull’argomento intervengono Armando Hyerace e Francesco Capria, rispettivamente coordinatore e vice del Circolo PD Messina 4 “Troppo furbo e troppo facile giocare a scarica barile; la sfiducia di De Luca ai suoi due ex assessori è in realtà una sua evidente e tardiva ammissione di responsabilità”.
Secondo i due coordinatori PD “Le dimissioni degli Assessori Trimarchi e Scattareggia costituiscono il miglior risultato della loro azione amministrativa. Il che la dice lunga sulla qualità di questa azione. Un giudizio che non deriva dalla poca incisività delle iniziative intraprese, quanto piuttosto dalla loro palese nocività rispetto alle esigenze della nostra Città. È a dir poco eloquente che i due ormai ex assessori saranno ricordati l’uno per gli insulti omofobi a Carola Rackete e l’altro per il natale più bello di sempre, con il famoso Giardino delle Luci, o per la sagra del Pepe rosso a Piazza Municipio, o ancora per la gestione stadi, o l’annullamento dei concerti di Ultimo e Tiziano Ferro”.
”Sarebbe, però, troppo facile e comodo imputare loro tutte le responsabilità del caso, poiché come ricordato dallo stesso Scattareggia – chiariscono – ogni azione portata avanti è sempre stata condivisa con l’intera Giunta e, soprattutto, con il Sindaco.
Gli assessorati in questione e le rispettive deleghe riguardano l’aspetto più importante di una comunità moderna, che voglia costruire il proprio futuro ed essere padrona del proprio destino, ossia la cultura. Gli spettacoli, gli eventi, le rassegne, le manifestazioni non sono soltanto gli indici del senso di sviluppo sociale di un territorio, ma anche l’occasione ed il volano per una generale crescita economica, dalla quale tutta la comunità messinese ne può trarre giovamento”.
”In questi due anni, però – sostengono gli esponenti PD – l’Amministrazione ha ritenuto di dar maggiore spazio alle urla, agli strepiti, agli scontri istituzionali ed alle comparsate social prive di contraddittorio. Occasioni di certa visibilità per i suoi autori (anche se sarebbe più veritiero usare il singolare) ma di evidente inutilità per i cittadini messinesi, costretti ancora una volta a subire le smanie di protagonismo di un Sindaco, a fronte però di una inconsistente attività amministrativa”.
”Troppo furbo e troppo semplice giocare, però, al consueto scarica barile: la sostanziale sfiducia di De Luca ai suoi due ex assessori costituisce, in realtà – concludono – una evidente ammissione di responsabilità rispetto all’ennesima perdita di tempo prezioso cui il Sindaco sta costringendo la comunità messinese.
E mentre altre città siciliane prendono, giustamente, la scena per la ritrovata centralità nel panorama culturale ed artistico dell’Isola e, quantomeno, di tutto il Meridione, Messina abdica ad ogni velleità di protagonismo e di sviluppo, rimanendo il teatro di un pittoresco spettacolo di quart’ordine, che non può che relegarla alla marginalità ed all’irrilevanza”.