Pastrocchio assunzione autisti ATM: l’apprendistato che non può più essere….apprendistato

“E adesso come si sbroglia questa matassa delle assunzioni di diversi autisti ATM che dovrebbero essere assunti col contratto di apprendistato professionalizzante ma che già l’apprendistato l’avevano già fatto o lo stavano facendo altrove?”. Il consigliere comunale Libero Gioveni pone questo interrogativo rispetto a una vicenda paradossale che sta emergendo in questi giorni in casa ATM a seguito delle risultanze delle prove sostenute e superate da alcuni aspiranti autisti che hanno partecipato al bando dei 70 operatori di esercizio da assumere con contratto di apprendistato con età massima di 29 anni.

“Sembra si stia infatti verificando – spiega Gioveni – che una buona parte dei futuri autisti (circa una ventina) siano già stati assunti in altre aziende di trasporto attraverso lo strumento dell’apprendistato, per cui questa condizione vieta una nuova assunzione in un’altra azienda con lo stesso strumento! Si potrà ben comprendere quindi – prosegue il consigliere – come questa situazione imbarazzante stia creando non pochi problemi all’azienda e chiaramente a questi ragazzi, alcuni dei quali si erano addirittura licenziati per poter partecipare al concorso. A questo punto è lecito chiedersi:

1) perché ATM S.p.A. nella domanda non sembra abbia inserito la dichiarazione di responsabilità da far sottoscrivere agli aspiranti sul non aver mai firmato per altre aziende un contratto di apprendistato?

2) cosa rischia adesso l’azienda in caso di ricorsi che inevitabilmente ci saranno?

3) può intanto l’azienda assumere coloro i quali non si trovano in questa condizione?

4) perché, alla luce di quanto accaduto, l’azienda non ha proceduto già da prima a varare un bando aperto a tutti senza il vincolo dell’apprendistato?

5) quando a questo punto ATM S.p.A. potrà finalmente avere una nuova forza lavoro viste le tante carenze e le già rappresentate nuove esigenze nel servizio di trasporto pubblico?”

“Sono tutti legittimi interrogativi questi – conclude Gioveni – a cui sarà necessario dare risposta perché la città e anche certamente gli aspiranti autisti hanno tutto il diritto di conoscere”.

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