“Se e’ vero, che gli scienziati hanno curato la nostra salute, ebbene signore e signori, il teatro vi curerà l’anima” Manlio Dovì, nel suo personalissimo show, inizierà esattamente così, con un pizzico di presunzione, ma con tanto desiderio di ricalcare le tavole del palcoscenico che lui ama tanto.
E proprio il teatro è il luogo principe della fantasia, punto d’incontro tra varie realtà ed aperture all’immaginazione.
Ecco infatti, un racconto, inanellato di battute, su quello che abbiamo vissuto e come siamo cambiati dopo il lockdown, per esempio, la testimonianza esclusiva del principe Carlo sulla convivenza con mamma e Camilla nel famoso castello di Windsor.
E mentre la band sottolinea con musiche che ricordano gli anni del dopoguerra con quell’irripetibile swing, ecco ricomparire un altro cavallo di battaglia di Dovì, “l’ipocondriaco-leo vitale”, alle prese con guanti, mascherine e varie peripezie con un improbabile dottore.
La musica, eseguita dal trio dal vivo, adesso spazia tra le colonne sonore più belle, in un medley di refrain indimenticabili.
Proprio sulle note del “padrino” fa il suo ingresso l’intercettato, uno pseudo-boss, che per sfuggire ad una probabile cattura si inventa qualsiasi tipo di escamotage.
Parafrasando addirittura Shakespeare, e cioè “Tanto rumore per nulla”, Manlio racconterà passato, presente e futuro attraverso l’imitazione dei rumori, imbattendosi anche con un cinismo (forse l’untore 1) ignara vittima delle sue burle.
Inevitabilmente, nel clou dello spettacolo, Manlio si unirà alla band per cantare le canzoni con cui iniziò la carriera nei pianobar di una volta, come “un’estate fa, cu ‘mme e via dicendo”, interpretando quegli “evergreen”, che tutti conosciamo.
Dulcis in fundo, Manlio ci emozionerà, ricordando, alla sua maniera, con le voci e la gestualità, quei “maestri” che, con la loro arte, ci hanno regalato e continuano a farlo, momenti indimenticabili.
E proprio con “love” di Nat King Cole, Manlio concluderà il suo show, con un sorriso, un saluto ed un arrivederci al pubblico che lo seguirà.
Dovì si esibirà al Teatro Scoperto (via Laudamo): Giovedì 23 luglio 2020, ore 21:30