Non serviva assistere ai due rigori concessi alla Juventus nella partita con l’Atalanta per rendersi conto di quanto sia lontana dalla realtà la regola del fallo di mano così com’è concepita attualmente. Sul secondo pochi dubbi, sul primo ce ne sono un’infinità. Tanti quante le recriminazioni per una regola del fallo di mano diventata assurda con il passare degli anni, fino al nonsenso di com’è concepita adesso, in un momento in cui il calcio sta finendo nelle mani della tecnologia e si cerca di ridurre al minimo l’errore umano.
Ricordate quando da piccoli si giocava a calcio e si diceva: “Mano! No, è involontaria”. Un concetto eliminato dai regolamento e distante anni luce negli scenari attuali. Oggi anche il tocco di mano difensivo è stato incastonato nella regola «make the body unnaturally bigger», ossia il gesto che amplia la grandezza del corpo in maniera innaturale, o come si dice sempre, «aumenta lo spazio». E dunque, tutto ciò che è staccato dalla figura del giocatore diventa punibile con un fallo. Giusto? Sembra un controsenso, perché chi ha giocato a calcio sa perfettamente che quando si corre e si compie un movimento delle braccia ad accompagnare il movimento, non si può non staccare il braccio dal corpo. Ci saranno pure i professionisti dell’aumento del volume del corpo per respingere un’azione da gol, ma il complesso della scena sembra radicalmente diverso.
Pierluigi Collina sembra voler mettere mano alla regola che ha creato ancora più polemiche che in passato. Così proprio no va, a meno di non voler considerare il corpo come un blocco unico o di impedire ai calciatori di correre in modo naturale. Altro che movimento innaturale: di innaturale c’è solo un regolamento che va cambiato al più presto. Anche a costo di tornare al passato.( Tuttocampo)