Si e’ svolto oggi a Roma l’evento finale della prima edizione di Prime Donne, la scuola di formazione politica tutta al femminile di +Europa. Selezionate fra 150 di candidate, hanno partecipato ai corsi 23 donne che hanno potuto acquisire o approfondire le proprie competenze politiche e comunicative. All’evento, intitolato “2020 50/50 – da qui alla parita’”, hanno partecipato Teresa Bellanova, Elsa Fornero, Cathy La Torre, Giovanna Botteri ed Emma Bonino.
Ideatrice e coordinatrice della scuola di politica e’ la vicesegretaria di Piu’ Europa, Costanza Hermanin, che spiega: “Prime Donne nasce dalla volonta’ di incrementare la partecipazione politica femminile, perche’ i numeri parlano di un tasso di inclusione delle donne bassissimo”. Il ministro Bellanova, dialogando con una delle 23 studentesse, ha aggiunto: “Ritengo che sia importante fare rete, fare rete fra donne: costruire e rafforzare la relazione e’ un atto politico fondamentale per essere meno sole e darsi forza reciprocamente. La politica e’ donna: quello che ci hanno consegnato gli uomini e’ un mondo che ha tante contraddizioni”.
Per l’ex ministro Elsa Fornero, una leadership al femminile e’ il jolly dell’Europa in questi momenti bui. Con Merkel all’UE, von der Leyen alla Commissione, Lagarde alla BCE, gli europei possono sperare in una politica al tempo stesso incisiva, di buon senso e lungimirante”. “In Italia – ha proseguito Emma Bonino – la parita’ di genere esiste solo il sabato e alla domenica nei convegni. Poi dal lunedi’ chi ha il potere reinserisce il pilota automatico e sceglie gli uomini che conosce, di cui e’ amico, che gli girano intorno. Le donne sono decisive nella societa’ ed e’ il momento che anche in Italia ci sia piu’ meritocrazia”. Emiliana De Blasio, professoressa di Gender Politics alla LUISS, ha presentato e commentato i risultati del sondaggio sulla partecipazione politica delle donne in Italia commissionato da Prime Donne a EMG Acqua.
I dati dimostrano che la politica e’ un ambito in cui donne e uomini sono lontanissimi dal competere su basi paritarie: le donne intervistate richiamano come freno al loro avanzamento nella carriera politica maschilismo, discriminazioni, disuguaglianze nei riconoscimenti e cameratismo, oltre al carico del lavoro familiare. Gli uomini sembrano essere consapevoli della situazione e 7 intervistati su 10 riconoscono che la politica discrimina le donne.
Per questo Prime Donne ha presentato un manifesto, un decalogo in dieci punti con cui si puo’ cominciare a costruire la parita’, senza delegare la risoluzione del problema a nessuno: dalla parita’ di rappresentanza negli organi collettivi pubblici e ai vertici delle amministrazioni statali e parastatali, al rafforzamento delle politiche per l’uguaglianza all’interno del settore privato, estendendo i requisiti di rappresentanza negli organi esecutivi e prevedendo sanzioni per le organizzazioni, profit e non, che non adempiono ai requisiti di parita’ salariale e contrattuale”.