di Fra Giuseppe Maggiore – Oggi una persona a me cara, ha spostato la mia attenzione su un fatto che in questi giorni sta succedendo a Messina, mi riferisco alla lista nera pasticcerie a rischio salmonella, notizia che si sta diffondendo via whatsapp. Una storia che si ripete, perché qualche mese fa è successo la stessa cosa nei riguardi dei famosi sciatori.
Riflettendo su questi episodi che stanno mettendo alla gogna persone che non c’entrano assolutamente nulla, alimentando calunnie e seminando odio, mi è venuto in mente l’episodio di Nabot narrato nel Primo Libro dei Re.
Nabot era proprietario di una vigna oggetto dei desideri del re Acab che gli offre del denaro per averla. Nabot rifiuta perché per lui ha un grande valore affettivo. Acab molto dispiaciuto del rifiuto subito, fa come i bambini capricciosi quando non possono avere il giocattolo desiderato: piange e racconta tutto alla moglie che senza farsi scrupoli consiglia al marito di accusare Nabot, inventandosi una storia. Così avviene, Nabot viene accusato ingiustamente da falsi testimoni e poi ucciso.
La storia di Nabot è la storia di tanti uomini e donne che vengono uccisi non solo fisicamente ma anche dalla calunnia, come si dice oggi, dalle fake news. “Mettendo insieme informazioni non verificate, ripetendo discorsi banali e falsamente persuasivi, colpendo con proclami di odio, non si tesse la storia umana, ma si spoglia l’uomo di dignità… si uccide”.( Papa Francesco)
Ciò che è peggio che in questa rete di menzogne, calunnie e distruzioni di famiglie intere, ci cascano anche i cristiani praticanti che si trasformano in pericolosi crociati pronti a dare la vita per una verità inesistente.
Papa Francesco in occasione della 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali celebrata quast’anno afferma: “Spesso sui telai della comunicazione, anziché racconti costruttivi, che sono un collante dei legami sociali e del tessuto culturale, si producono storie distruttive e provocatorie, che logorano e spezzano i fili fragili della convivenza“. E avverte, “mettendo insieme informazioni non verificate, ripetendo discorsi banali e falsamente persuasivi, colpendo con proclami di odio, non si tesse la storia umana, ma si spoglia l’uomo di dignità”.
Ci preoccupiamo di non prendere il covid o la salmonella mentre rischiamo di essere contagiati dal cancro della calunnia, cosi come la definisce il nostro Papa Francesco.
Noi di Messina Ora non abbiamo pubblicato nulla sulla vicenda della salmonella e continueremo a farlo nel rispetto dell’uomo e della professione giornalistica che impone la necessità di verificare le fonti.