La FPCGIL esprime piena solidarietà e pone la questione della sovraesposizione dei lavoratori e dei rischi che corrono giornalmente.
Di seguito la nota della FPCGIL:
“Il Prefetto di Messina convochi il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. La questione ha assunto da troppo tempo una dimensione da attenzionare e che non riguarda solo la Polizia Municipale di Messina.
Esprimiamo la massima solidarietà al Commissario Giardina per l’accaduto di oggi, dichiarano Francesco Fucile, Segretario Generale FP CGIL, Giuseppe Previti, responsabile aziendale, Otello Lo Prete e Antonio Gervasi RSU FPCGIL.
Ancora una volta il Commissario Giardina è stato vittima di aggressione sia verbale che fisica, da parte di soggetti che operano in modo abusivo e che non si sono mai voluti “regolarizzare”, preferendo, invece, vivere nell’illegalità. Il Commissario Giardina è l’unico Commissario assegnato al controllo dell’ambulantato selvaggio, della movida, alla tutela dell’ambiente e dell’abusivismo edilizio, emergenza abitativa, nonché Vice Comandante del Corpo.
La FP CGIL ritiene che non si possono addossare su un solo uomo le enormi problematiche che affliggono la città e purtroppo avevamo previsto già da tempo ciò che è accaduto. Non si può lasciare da solo un uomo!
Il Corpo di Polizia Municipale di Messina presenta scoperture di organico tra gli Ufficiali che abbiamo sempre denunciato e a tutt’oggi non si è voluto porre rimedio alla grave carenza organizzativa in cui si trova nonostante le attuali disposizioni legislative permettano ai Comuni di affrontare le scoperture. Scelte chiare eviterebbero certe situazioni.
Chiediamo, da subito, al Prefetto di Messina dichiarano Francesco Fucile, Segretario Generale FP CGIL, Giuseppe Previti, responsabile aziendale, Otello Lo Prete e Antonio Gervasi RSU FPCGIL, di convocare il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica affinché predisponga atti concreti volti ad assicurare la sicurezza dei lavoratori della Polizia Municipale e delle loro famiglie, che quotidianamente sono minacciati con aggressioni verbali e fisiche.
I corpi di Polizia Municipale delle grandi aree metropolitane negli ultimi 20 anni hanno subito una profonda trasformazione in termini di ampliamento delle funzioni e mansioni legate alle attività d’istituto, nonché alle attività amministrative e di polizia giudiziaria.
Oggi più che mai, gli operatori della Polizia Municipale si trovano sobbarcati di funzioni e mansioni varie, senza un’adeguata preparazione e senza strumenti idonei sotto il profilo della sicurezza ma vieppiù, senza avere la formazione a fronteggiare situazioni di disagi, ostilità e tensione con l’utenza; in altre parole, ed in particolare il Corpo di Polizia Municipale di Messina, manca di conoscenza sulle regole d’ingaggio atte a scoraggiare qualsivoglia forma di reazione da parte dei cittadini, ma anche a predisporre azioni mirate, incisive e risolutive alle problematiche. Nello specifico, la carenza di personale in termini numerici, la cronica mancanza di figure di coordinamento e controllo che veicolino la formazione, l’azione e la soluzione delle attività, contribuisce a rendere il quadro drammaticamente realistico nella sua interezza. Abbiamo assistito in questi ultimi mesi ad azioni che pur con l’intento nobile e fermo di ricondurre alla normalità ed alla legalità il divenire e l’evolversi della quotidianità, spesso e volentieri ha evidenziato solo scopi propagandistici che purtroppo hanno esposto e continuano ad esporre gli operatori della P.M. ed i loro familiari a rischi per la propria incolumità e sicurezza personale.
Non si può pensare di valorizzare e creare martiri identificandoli facilmente in unici soggetti allo scopo di creare figure despotiche; la sicurezza passa anche dall’evitare la sovraesposizione individuale e attraverso il riconoscimento ed il rispetto dell’intero Corpo di PM, che non va esposto in campagne elettorali e propagandistiche, anche perché si rischierebbe di far passare il messaggio che la normalità delle azioni e la quotidianità delle espressioni professionali messe in campo siano solo eccezioni e non regole.
Urge una analisi seria, ed obiettiva utilizzando strumenti di riprogrammazione sullo status ante e sullo status quo del Corpo di Polizia Municipale di Messina; dove andrà e cosa può dare ancora, ribadendo se mai ce ne fosse bisogno, che necessitano soluzioni serie e durature, ma soprattutto scelte assunte a seguito di una confronto fattivo e condiviso tra le parti.