Gli amici motociclisti si erano ritrovati tre giorni fa, in via Consolare Pompea, per renderle omaggio. Milena, come loro, era appassionata di motociclismo ed è morta purtroppo proprio mentre faceva ciò che più amava.
Una fila di moto erano state parcheggiate lungo la pista ciclabile, con la sua davanti a tutte le altre, messa in moto e accelerata dal fratello e dalla mamma. Un modo particolare di salutarla e ricordarla, prima dei funerali, nel modo in cui probabilmente la ragazza avrebbe preferito.
Proseguono intanto le indagini dirette dal sostituto procuratore Anita Siliotti.
Al momento, Siliotti ha stabilito che l’impatto tra la Honda guidata dalla ragazza e la Fiat Seicento è stato fortissimo e a quanto pare fatale. Il decesso sarebbe avvenuto immediatamente, e il personale del 118 giunto sul posto non avrebbe potuto che constatare il fatto, trovando il corpo di Milena senza vita, sull’asfalto, tra la moto, la banchina e l’auto della donna che l’ha investita.
Oltre al lavoro autoptico, il magistrato sta anche approfondendo su quanto appurato dalla Polizia Municipale e dal perito tecnico a cui ha affidato l’analisi dei mezzi coinvolti nell’incidente. Gli agenti si stanno anche adoperando a osservare i filmati delle telecamere presenti nella Via Consolare Pompea, che si ritiene potrebbero avere inquadrato l’arrivo della moto di Milena.
Si ritiene che possano avere una certa importanza anche i testimoni oculari dell’incidente che possono aver osservato la manovra effettuata dalla conducente sessantenne della Seicento, attimi prima dell’arrivo di Milena.
La donna è indagata per omicidio colposo ma non si esclude che dai resoconti della Municipale possano giungere elementi in grado di modificare l’attuale capo d’accusa, già in questa fase delle indagini. Inizialmente era stato aperto un fascicolo per omicidio stradale.