di Fra Pè – Parafrasando la vecchia canzone cantata Gigliola Cinguetti “Non ho l’età” (per amarti), Delfio Calabrese classe 1976 capitano e bandiera dell’Asd San Fratello a quanto pare non ha ancora l’età per appendere le classiche scarpette al chiodo, per dirla tutta forse non ha neppure messo il chiodo al muro.
Il 44enne calciatore che ha calpestato i campi dilettantistici del messinese giocando in diverse società e in diverse categorie sino all’Eccellenza, anche quest’anno ha vinto l’ennesimo titolo di capocannoniere trascinando a suon di gol il San Fratello in Promozione. 26 gol solo quest’anno tra coppe e campionato dove in venti gare ha messo per 20 volte dentro la palla… all’incirca 700 gol in 900 partite. Venticinque anni di carriera che per vicissitudini personali ha dovuto relegare ai campi dilettantistici.
Un ostacolo al suo ritiro è il figlio Antonio, dobbiamo dire grazie a lui se il leggendario bomber di pura razza sanfratellana ha giocato questo campionato concluso purtroppo a causa de covid.
Un’altra motivazione che spinge Calabrese a non ritirarsi sono i giovani. In un’intervista rilasciata 3MTv, il capitano nero verde afferma che il suo impegno a fare sempre bene ha come fine l’essere di esempio ai più giovani. Calabrese, di fatto cerca di non perdere mai l’allenamento, ma se per motivi lavorativi o famigliari non riesce a raggiungere il campo, recupera correndo e allenandosi da solo. Il suo pallino sono i giovani: circa un anno fa insieme a Delfio Cortese ha formato la scuola calcio San Benedetto che quest’inverno ha anche vinto qualche piccolo trofeo.
Ciò che vuole trasmettere è l’appartenenza alla maglia che si indossa, lo spirito di sacrificio, il lavoro, l’amore, la forza di volontà, la fatica… tutte quelle cose che ti privano di qualcosa più divertente o gratificante ma che a lungo andare ti danno più soddisfazione, e ti fanno diventare uomo, così come asserisce il “vecchio” bomber.
Non dimentica i suoi compagni, perché senza di loro lui non avrebbe realizzato tutti questi gol. Quando parla dei ragazzi del suo amato paese, San Fratello, lo fa con orgoglio e con l’amore di un fratello maggiore o di un padre, a volte è duro con i giovani sanfratellani che condividono con lui lo spogliatoio, ma lo è perché sa che quei ragazzi possono dare tanto e possono arrivare dove lui non ha potuto… certo non per mancanza di volontà.
Il Mister Antonio Reale sa quanto pesa in campo la mancanza di Calabrese, e lo sanno anche i suoi compagni.
Nella bellissima intervista condotta magistralmente da Paolo Munafò, l’eterno capitano dedica il salto in Promozione allo storico dirigente ed ex calciatore del San Fratello, Salvatore Cortese, definendolo il cuore della compagine Nero- Verde.
Calabrese sa di essere un tassello di una società che grazie ad un progetto iniziato nell’estate 2019 ha ridato slancio ad una squadra che rischiava di non partecipare al torneo di Prima Categoria per motivi economici. Il Presidente Ciro Di Bartolo, il Mister Antonio Reale che giocò con Calabrese diverse stagioni, il Vice Presidente Manasseri, e tutta la dirigenza, si sono rimboccati le maniche e hanno permesso la realizzazione di un sogno, e i sogni possono diventare realtà solo se condivisi e a quanto pare la condivisone è andata a buon fine.