E’ proprio durante la pandemia che i 47 commercianti di Torre Faro hanno deciso di costituire un’associazione e a seguito della polemica sulla Ztl hanno deciso di prendere la parola, smentendo di fatto le associazioni di categoria a cui, ci dicono, nessuno è iscritto.
“Uniti per Torre Faro” ma non solo d’estate: questi commercianti infatti non sono contrari alla pedonalizzazione, ma pensano che le priorità siano altre come evidenziato dal presidente Sasha Cardile e da una delle fondatrici del gruppo Filippa Mancinone. Per loro si tratterebbe di un “pressing esercitato da alcuni gruppi politici e civici per chiudere al traffico un’area che di attrattivo ha solo il panorama”. E quindi meglio vederlo a bordo dell’auto, mentre in coda si cerca un parcheggio per raggiungere il mare?
Certamente questi piccoli imprenditori locali chiedono all’amministrazione i servizi che nel paese rivierasco non sono all’altezza di un rilancio turistico da tutti sempre invocato ma mai concretizzato: pubblica illuminazione, pavimentazione stradale, raccolta rifiuti, scerbatura. Richieste condivise ovviamente anche da chi vuole l’isola pedonale, tra cui il gruppo Più Europa Messina e il consigliere Cipolla.
Un appello a cui l’amministrazione risponde che l’attivazione del parcheggio Morandi è l’avvio per un percorso virtuoso. Resta sullo sfondo una domanda. Ma i rappresentanti di categoria a nome di chi hanno parlato?(Pal.Ma)