Messina. Rinvenuto e distrutto ordigno della 2ª guerra mondiale

L’Esercito è intervenuto a Scaletta Zanclea, alla periferia sud di Messina,  con le squadre EOD (Explosive Ordnance Disposal) per disinnescare un ordigno bellico rinvenuto in un impluvio in prossimità del centro abitato e vicino alla spiaggia frequentata dai residenti.
L’ordigno, una bomba da mortaio da 81 millimetri ad alto potenziale esplosivo caricata con miscela di TNT e binitronaftalina di fabbricazione italiana della Seconda Guerra Mondiale, è stato rinvenuto privo di spoletta che, se presente, ne avrebbe accresciuto la pericolosità.

L’artifizio, rimosso secondo le previste procedure di sicurezza dagli artificieri del 4° reggimento genio della Brigata “Aosta”, è stato trasferito e fatto brillare presso la cava Petrieni, nel vicino villaggio di Santo Stefano.
Dall’inizio del 2020 i guastatori del 4° reggimento comandato dal Colonnello Antonio Sottile, alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Aosta” di Messina, hanno già effettuato 40 interventi di bonifica in tutto il territorio della Regione siciliana, distruggendo un totale di 1.476 ordigni bellici.

Il personale specializzato dell’Esercito Italiano è il solo abilitato ad intervenire in Italia sui residuati bellici; infatti è necessario possedere un addestramento e una formazione specifica per poter operare con la massima sicurezza data la numerosa varietà e pericolosità di tali ordigni che vengono sempre rinvenuti in un pessimo stato di conservazione.

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