“La Raffineria di Milazzo rimane un impianto strategico per gli azionisti. Siamo convinti che i vincoli imposti dal Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria saranno superati”. A sostenerlo gli Amministratori Delegati della Raffineria di Milazzo in rappresentanza dei due soci della società, ENI e Q8 durante l’incontro odierno in Sicindustria con i sindacati.
Nonostante un periodo storico difficilissimo, forse come mai prima, con una situazione sanitaria per via dell’emergenza COVID 19 ancora molto complicata, un crollo repentino dei consumi ed una forte contrazione, ormai da alcuni mesi, dei margini di raffinazione in tutta Europa, gli azionisti Eni e Q8 confermano che la Raffineria di Milazzo continua ad essere un sito produttivo strategico.
Ma il periodo richiede una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. Il mondo è cambiato, il settore della raffinazione è cambiato ed è necessario mettere in campo, oggi, azioni correttive per resistere ed essere pronti nel prossimo futuro a cogliere tutte le opportunità del mercato, nell’interesse di tutti gli attori coinvolti: RAM, imprese operanti nell’indotto, dipendenti diretti e dipendenti dell’indotto.
In questo contesto, si aggiunge il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria che, imponendo alle raffinerie siciliane limiti emissivi irraggiungibili e senza fondamento tecnico, mette a rischio il futuro dell’azienda.
È quanto emerso nell’incontro odierno tenutosi presso la Camera di Commercio di Messina, organizzato da Sicindustria Messina, per discutere della tematica occupazione del personale dell’indotto. Incontro al quale hanno partecipato, oltre alla RAM, le aziende operanti nell’indotto, i segreterai confederali territoriali di CGIL, CISL e UIL ed i segretari delle rispettive categorie.
Si è trattato di un incontro aspro ma vivace ed aperto al dialogo. In apertura, il Direttore Generale della RAM, Luca Amoruso, ha ribadito le difficoltà operative relative all’attuale emergenza sanitaria. “In questi mesi – ha evidenziato Amoruso – la RAM e le ditte operanti all’interno del sito hanno dovuto conciliare le esigenze di lavoro con le disposizioni governative, che hanno imposto un contingentamento delle presenze, per permettere la continuità operativa del nostro servizio essenziale di produzione carburanti. Permettetemi di dire – ha continuato Amoruso – che le misure messe da noi in atto sono state immediate ed efficaci”. In più, hanno aggiunto gli Amministratori Delegati, il crollo dei consumi ha determinato pesanti ripercussioni per il settore della raffinazione che sommato ad una contrazione dei margini di raffinazione in Europa, ha costretto tutte le raffinerie, compresa la RAM, a fermare alcune unità produttive.
In tale contesto, RAM, come tutte le aziende, ha dovuto avviare una revisione dei processi e degli investimenti che, purtuttavia, prevedono un esborso di 45 milioni di euro, per la maggior parte legati ad interventi ambientali richiesti dall’ AIA rilasciata nel 2018 e che ora, dopo meno di due anni, è di nuovo in discussione per via del Piano Aria della Regione Sicilia. Anche a causa dell’emergenza COVID, la RAM ha inoltro dovuto posticipare al 2021 la fermata programmata di manutenzione.
Nel corso dell’incontro, inoltre, le parti hanno condiviso che le ditte appaltatrici assicureranno una rotazione del personale oltre ad un utilizzo distribuito ed equo degli ammortizzatori sociali straordinari disponibili.
RAM, aziende dell’indotto e sindacati hanno infine convenuto di incontrarsi periodicamente per gli aggiornamenti del caso con il comune obiettivo di permettere alla Raffineria di Milazzo di continuare ad essere considerata una risorsa imprescindibile per il territorio.