A causa del coronavirus anche la vita ecclesiale è stata bloccata. Durante la Settimana Santa non si è potuto celebrare la Messa del Crisma, durante la quale sono benedetti gli Oli che verranno utilizzati per i Sacramenti di Battesimo, Confermazione e Ordinazione, e gli altri tre olii usati per Battesimo, Unzione degli infermi e per ungere i catecumeni. Celebrazione che vede presente tutti i sacerdoti della diocesi che durante la celebrazione rinnovano le promesse della loro ordinazione.
Così come in varie diocesi siciliane, ieri sera nella Basilica Cattedrale di Messina, l’Arcivescovo Mons. Accolla, accompagnato dal suo ausiliare Mons. Di Pietro, ha presieduto l’Eucarestia e benedetto gli Oli.
“La celebrazione della Messa Crismale è un momento– così come ha voluto scrivere l’Arcivescovo in un suo messaggio alla diocesi qualche settimana fa – particolarmente importante per ogni Chiesa locale, chiamata a manifestare la bellezza della comunione in Cristo attorno al suo Pastore.”
Purtroppo, a motivo del limite imposto dalla normativa vigente, in Cattedrale non c’erano più di 200 persone, la stramaggioranza sacerdoti e religiosi, diverse suore e qualche fedele laico.
Mons. Accolla nella sua omelia ha fatto riferimento alla chiamata ricevuta e ciò che il sacerdote è chiamato a compiere e ad essere in obbedienza alla volontà del Padre proprio come Cristo. Chiamata che è rivolta anche a tutti i fedeli che ricevendo nel Battesimo i doni della grazia sono invitati a vivere il sacerdozio regale e profetico.
“Dio ci chiama per dare compiutezza, significato alla nostra vita” Afferma Mons. Accolla che continua dando l’identikit del consacrato: “Il consacrato è colui che è ricettivo allo Spirito del Signore, è docile alla sua Parola. È colui che si fida del suo interlocutore e si abbandona a lui. Ritiene che la missione affidatagli dia senso alla propria esistenza condividendo con gli altri la gioia della chiamata”
Facendo riferimento al momento particolare che stiamo vivendo, aggiunge: “ Il consacrato è colui che crede che il Signore chiamandolo lo manda ad annunciare il lieto annuncio ai poveri. Questo annuncio è rivestito dalla forza della testimonianza. In questo periodo di pandemia come Chiesa Messinese siamo stati presenti in diversi modi fra la gente delle nostre parrocchie e della nostra diocesi.”
Terminando la sua omelia, ha definito la pandemia del covid un tempo di grazia, un tempo di conversione personale e comunitario. Ha concluso ricordando tutti i sacerdoti che sono tornati alla Casa del Padre.