Si è svolta nei scorsi giorni, utilizzando una piattaforma per videoconferenze, l’Assemblea Provinciale di Articolo Uno Messina. L’incontro, a cui hanno preso parte dirigenti e referenti territoriali di tutto il territorio provinciale, è servito per fare il punto sulla situazione contingente ma anche per individuare priorità e modalità operative per affrontare la fase complicata che le nostre comunità sono costrette a vivere.
L’Assemblea Provinciale di Articolo Uno ritiene fondamentale che, a partire da alcune questioni centrali e decisive, le forze democratiche, progressiste e di sinistra del territorio provinciale, siano esse organizzazioni politiche, civiche o sociali, avviino un percorso unitario e sappiano offrire risposte concrete, in tutti i comuni, sia se all’amministrazione sia se all’opposizione.
Per tali motivi, l’assemblea ha dato mandato alla Segreteria Provinciale, rappresentata da Domenico Siracusano, di rivolgersi a tutti i potenziali interlocutori con una lettera aperta.
LETTERA APERTA
ALLA FORZE DEMOCRATICHE, PROGRESSISTE E DI SINISTRA DELLA PROVINCIA DI MESSINA
L’emergenza Covid-19 si è ormai trasformata da crisi sanitaria a crisi economica e sociale.
La pandemia, nella sua dimensione globale, ha evidenziato tutti limiti delle scelte condotte negli ultimi decenni in termini di definanziamento di politiche a sostegno dei diritti fondamentali: salute, istruzione e lavoro. La fragilità e la debolezza del sistema sanitario è risultata evidente a tutti e solo il contenimento della diffusione del virus ha evitato un’ecatombe nella nostra regione.
La crisi ha fatto esplodere diseguaglianze sociali già preesistenti e, allo stesso tempo, rischia di allargare la fascia delle persone sulla soglia di povertà. Le misure e le restrizioni mettono in serie difficoltà piccole imprese, lavoratori autonomi e giovani professionisti. In quest’ottica i provvedimenti di sostegno al reddito sono stati certamente indispensabili e urgenti ma occorrerà mettere mano a riforme strutturali per dare risposte al sistema Paese nel suo complesso.
Dentro una realtà territorialmente estesa e articolata, come quello della Provincia di Messina, le conseguenze della crisi assumono conseguenze diverse nei vari contesti territoriali. Le questioni legate ad un modello di sviluppo locale – che crei lavoro nel rispetto della salute e dell’ambiente – che già erano evidenti prima della crisi, risultano indifferibili, adesso più che mai. Questo vale per il capoluogo e le città più grandi, ma anche per i piccoli centri e gli ambiti territoriali omogenei.
Il Sindaco Metropolitano ha scritto, nel presentare l’ultima diretta facebook prima della cosiddetta fase due, “ora non avete più bisogno di noi!”
Noi crediamo esattamente il contrario. Per questo ci rivolgiamo a tutti coloro che a livello provinciale animano l’ampio campo democratico, progressista e di sinistra, in un partito o in un movimento civico, nel civismo o nell’associazionismo. Vista la gravità del momento più che di “fase due” o “ripartenza”, preferiamo usare il termine “ricostruzione” per dare il senso di un impegno comune fondato su un progetto condiviso. Occorre ritrovare la capacità di elaborazione e, quindi, individuare specifiche linee di intervento e di azione concreta sui territori. Tenere insieme visione e prossimità.
Costruire un piano per lo sviluppo e il lavoro partendo dalla conoscenza dei territori è questa la sfida a cui è chiamato il fronte dell’alternativa, senza settarismi o senza tifoserie, evitando di farsi trascinare in scontri esacerbati che finiscono per lasciare ai margini i problemi concreti delle persone.
Occorre uno sforzo generoso di tutti e di ciascuno, perché nessuno da solo è in grado di proporre risposte all’altezza della situazione. Bisogna riuscire a valorizzare il contributo sia della grande forza politica nazionale sia del piccolo comitato di quartiere.
Il metodo che ci sentiamo di proporre è quello di stare nel merito delle questioni, a partire da analisi competenti e fondate. A partire da un quadro di valori condivisi, quindi, individueremo insieme temi e priorità.
Tanto spazio è stato occupato, in queste settimane, dal vociare di populisti e dallo sproloquio di agitatori. È il tempo in cui la buona politica deve fare sentire forte la sua voce.
La condizione complicata e difficile di lavoratrici e lavoratori, famiglie e imprese, giovani e anziani, fa si che tante persone sentano il bisogno di parole chiare che sappiano indicare una prospettiva seria per il futuro dei singoli e delle comunità: insieme dobbiamo provare a rappresentarli.
Ci permettiamo di lanciare noi questo appello, senza alcuna volontà di primogenitura e con la massima umiltà politica, unicamente per avere tenuto in questi anni, con ostinazione, rapporti bilaterali con tanti soggetti politici e civici.
Occorre rompere gli indugi. Facciamo un passo tutti insieme e, nel giro di un paio di settimane, ritroviamoci nelle forme e nei modi che concorderemo.