“La polemica sull’annullamento dei concerti, rinviati nel 2021 in tutta Italia a causa del Covid-19 ed annullati a Messina, è ancora rovente.”
Cosi inizia la nota del Consigliere Comunale di LiberaMe Massiimo Rizzo
“Sento, quindi, l’esigenza di esprimere anche la mia opinione, cercando però di ampliare la veduta e sforzandomi di rispettare una difficile sintesi espositiva.
Ritengo limitativo chiedere le dimissioni dell’assessore Scattarreggia. Nel novembre 2019, in occasione della relazione sul primo anno di mandato della Giunta, anche per cercare di sdrammatizzare, compilai una pagella per gli assessori. A Scattarreggia, che è persona perbene e cortese, diedi un 5 di simpatia, bocciando la sua attività e definendolo un pesce fuor d’acqua, talmente evidente il suo disagio nel ricoprire il ruolo in un settore che non gli è consono, appellandomi al Sindaco con una citazione cinematografica affinché salvasse il soldato Pippo.
Ma la questione in esame è più complessa, e va oltre le inclinazioni e le responsabilità individuali.
C’è un aspetto giuridico ed uno politico.
Tento di illustrarli.
Giuridicamente non può non tenersi conto dell’imminente (a dire dell’amministrazione) pubblicazione del bando che dovrebbe affidare ai privati la concessione dello stadio per un numero importante di anni. E’ una linea che condivido, anzi, della quale sono tra i promotori ed è un’idea che ho anche più volte difeso in aula. Sul punto, ma non approfondirò, tenendo conto dell’assai complessa redazione del bando che necessita del congruo tempo di elaborazione, non può non evidenziarsi come la spinta politica da parte della Giunta sia stata alimentata a corrente alterna, spesso sollecitata dal sottoscritto o da altri soggetti, facendo così registrare un colpevole ritardo nell’iter amministrativo, che va ben oltre la complessità dell’atto.
La prossima (speriamo) pubblicazione del bando impedisce all’amministrazione di assumere impegni per il 2021, periodo nel quale auspicabilmente la gestione dello stadio sarà concessa a privati.
E però c’è la politica. Amministrare è anzitutto programmare. L’assessore era a conoscenza che il bando è in fase di redazione, così come gli era noto che a causa dell’emergenza sanitaria i concerti, inizialmente previsti per l’estate 2020, sarebbero stati rinviati all’anno successivo. Se così è, ed è innegabile che lo sia, una strada alternativa a quella dell’annullamento si sarebbe potuto percorrerla, o almeno tentare di farlo. Il bando fissa i parametri per l’aggiudicazione, ma ciò che disciplinerà i rapporti tra Comune e privato sarà la convenzione, il cui schema generale è stato approvato dal consiglio comunale nel luglio 2019. Si sarebbe potuto immaginare di modificare quello schema inserendo un’apposita clausola che consentisse l’organizzazione dei concerti, previo congruo ristoro economico al futuro concessionario, avviare un iter di urgenza per l’approvazione in consiglio comunale delle modifiche allo schema (che credo sarebbero state approvate rapidamente) e così consentire la necessaria variazione del bando.
Percorso difficile, diciamolo onestamente. Mi domando, però, se qualcuno ci abbia almeno pensato…
Ancora.
Non si voleva avviare questo percorso? Si sarebbe potuto tentare un dialogo con gli impresari, provando a trovare soluzioni alternative e comunque evitando che volassero gli stracci, con evidente danno di immagine per la città.
Ecco perché, a mio avviso, il problema non è l’azione (o l’inerzia) del singolo assessore, ma una inadeguatezza strutturale di pensiero ed azione della giunta su alcune tematiche. Una di queste è certamente la totale assenza di un progetto politico in favore dello sport e dei grandi eventi. Nessuna idea, neanche a livello embrionale. Un provincialismo concettuale figlio di un’assenza di visione programmatica.
Ma c’è un altro tema connesso, che è lo stesso assessore a trattare e che mi ha spinto a depositare un’interrogazione all’amministrazione comunale.
Gli eventi organizzati negli anni, come è noto, hanno registrato la partecipazione di diverse migliaia di persone; tuttavia, l’assessore lamenta che le entrate per le casse comunali siano state irrilevanti. Al di là del fatto che eventi di tal genere mettono in moto dei meccanismi che creano un importante indotto economico e rappresentano una vetrina prestigiosa per il territorio (diciamolo: negli ultimi anni, purtroppo, lo stadio è più noto per i concerti che per il calcio), le dichiarazioni dell’assessore destano preoccupazione.
Egli afferma che era in pratica un modus operandi in virtù del quale gli organizzatori compensavano gli oneri dovuti all’ente attraverso l’effettuazione di lavori di manutenzione straordinaria all’interno dello stadio. Legittimo, per carità. E però mi domando, anzi, chiedo all’amministrazione attraverso l’interrogazione, tenuto conto del fatto che è in carica da poco meno di due anni e che, pertanto, la rendicontazione economica dei concerti dell’anno 2019 è stata effettuata durante questo mandato:
- la ragione per la quale l’attuale Amministrazione, sempre secondo le dichiarazioni rese dall’assessore al ramo, non avrebbe effettuato le dovute verifiche dopo la riconsegna dello stadio da parte degli impresari privati ovvero, qualora dovessero essere state poste in essere, l’esito delle stesse, anche al fine di certificare la congruità degli interventi effettuati e delle relative spese;
- se le somme, così come sopra determinate, siano state effettivamente corrisposte al Comune di Messina e, in caso affermativo, con quale voce siano state appostate nel bilancio consuntivo;
- se, ai fini della compensazione tra gli interventi effettuati con le somme dovute al Comune di Messina, sia stato preliminarmente redatto un protocollo (anche in considerazione del fatto che il Regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi è stato predisposto ed approvato per la prima volta dall’attuale consiglio comunale) attraverso il quale si fosse individuato natura, tipologia, computo metrico e quantificazione economica delle opere effettuate dai privati; se il piano di intervento di manutenzione straordinaria sia stato realizzato dal Comune di Messina ed accettato dai privati o, se questi, abbiano effettuato interventi con assoluta discrezionalità;
- se ai privati ai quali era stato concesso in uso lo stadio era stata chiesto ed ottenuto il rilascio di un’apposita fideiussione per il mancato pagamento anche parziale degli oneri economici e/o per eventuali danni arrecati alla struttura sportiva;
- se, l’effettuazione delle opere realizzate i cui costi poi sono stati compensati, era stata finalizzata alla messa a norma dell’impianto anche ai fini del successivo utilizzo dello stadio per la sua destinazione giuridica che è quella calcistica; ed in caso affermativo, se la Commissione prefettizia di vigilanza abbia rilasciato, in previsione dell’avvio della stagione calcistica da parte delle locali società calcistiche, il relativo nulla osta;
- se, in vista dell’organizzazione dei concerti da tenersi nel mese di luglio 2020, poi rinviati a causa dell’emergenza Covid-19, l’attuale amministrazione aveva proceduto con il medesimo modus operandi o se vi erano state modifiche nella concessione dell’impianto sportivo ai privati e nella fissazione dei parametri economici.
Quesiti formulati nell’interesse della collettività perché ritengo sia di rilevanza pubblica conoscere come un importante impianto sportivo sia gestito.
Attendiamo la risposta, ma soprattutto quella più importante, nell’ottica di un rilancio della politica sportiva e culturale della nostra città.
Sempre con animo sereno.”
Messina, lì 12 maggio 2020
Il Consigliere Comunale
Avv. Massimo Rizzo