L’assessore Scattareggia, perfettamente in linea con l’amministrazione che rappresenta, non mette in dubbio la scelta di chiudere la città ai grandi eventi, a cui hanno fatto seguito pesanti critiche, non solo da parte di uno degli organizzatori che aveva chiesto lo spostamento della data per il prossimo anno, ma anche dei consiglieri del Pd che ieri ne hanno chiesto le dimissioni, e più in generale di tanta opinione pubblica e di giovani che avevano persino già comprato i biglietti per lo spettacolo previsto.
Di certo non possiamo dimenticare, a proposito di competenze o incompetenze, l’uso del Palacultura, ricordando anche la polemica sul concerto di Nicolò Piovani che l’assessore “voleva boicottare per un evento di bodybuilding” come denunciò il Presidente dell’Associazione Musicale “Vincenzo Bellini”, Giuseppe Ramires, che raccontò i retroscena mai smentiti.
Così come non tiene conto parlando del concerto di Jovanotti del 2015 che fu proprio il primo evento a segnare una svolta nella storia di una struttura che rischiava il degrado dopo la fine della grande stagione del Messina in serie A, e che per consentire i concerti veniva attrezzata dagli organizzatori a costo zero per il Comune con le casse vuote. (Quelle si ereditate dalle amministrazioni Buzzanca e Genevose, e poi affidate ai commissari che di volta in volta si sono succeduti perchè nessun sindaco prima di Accorinti ha mai finito il mandato elettorale).
Nonostante dunque lo stadio abbia già ospitato grandi concerti, per Scattareggia “questa Amministrazione al momento del proprio insediamento ha dovuto prendere atto dello stato di assoluto abbandono e degrado in cui le precedenti Amministrazioni hanno lasciato tutti gli impianti sportivi comunali, sia dal punto di vista strutturale che gestionale, quest’ultima basata sull’improvvisazione e sul rinnovo di anno in anno della concessione degli impianti alle stesse associazioni sportive, con una spesa enorme per il Comune che, per quasi tutti gli impianti, ha sostenuto i consumi di acqua, luce e gas (oltre 2 milioni di euro di costi annui e circa 30.000,00 euro di introiti). Si è dunque immediatamente avviata una politica di gestione degli impianti sportivi che, in accordo con il Consiglio comunale, ha previsto nella delibera c.d. ‘Salva Messina’ l’affidamento a terzi della gestione attraverso procedure di evidenza pubblica, nel pieno rispetto della legge. Sono stati così approvati dal Consiglio comunale tutti gli schemi di convenzione per la gestione dei vari tipi di impianti sportivi, tra i quali la convenzione dello stadio ‘San Filippo’. Con riferimento al più grande impianto sportivo della città, che è anche uno dei più grandi del sud Italia, è bene soffermarsi – prosegue l’Assessore – sulla circostanza che nei decenni successivi alla sua costruzione, la totale assenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ha determinato lo stato di degrado in cui oggi versa e dunque il bando di gara europea per la selezione del gestore è stato formulato in modo da richiedere ai partecipanti, oltre ad un progetto per la gestione dello stadio, anche un progetto di investimento in termini di opere strutturali da realizzare, non soltanto per la messa a norma degli impianti dello stadio ma anche per il miglioramento dello stesso. Le dimensioni dell’impianto, la presenza di una foresteria e di zone di ristorazione si presta ad una gestione multifunzionale, non solo sportiva ma anche commerciale. Il bando è stato concepito per selezionare un operatore al quale si richiede di realizzare un impianto multifunzionale, volto a favorire anche un incremento della vivibilità del contesto in cui è inserito, al fine di divenire un ‘volano’ economico e sociale per l’intera area circostante. La procedura di gara è già stata avviata e si stima un tempo di circa quattro mesi per la sua conclusione. Con l’aggiudicazione l’Amministrazione consegnerà al vincitore la gestione dello stadio e l’obbligo di realizzare i lavori previsti. Dunque è evidente che in questa fase non è stato possibile vincolare lo stadio per il 2021 in quanto la realizzazione di concerti così rilevanti, richiedono un’occupazione dello stadio per almeno 15 giorni, e non esistono i presupposti giuridici per vincolare in maniera così pervasiva il futuro soggetto gestore, che in fase di gara presenterà un progetto di gestione e di realizzazione di lavori. Tra l’altro l’Amministrazione comunale non ha negato lo svolgimento del concerto, ma ha soltanto precisato che per l’estate 2021 la decisione è rimessa al futuro gestore o comunque all’Amministrazione comunale nella malaugurata ipotesi che la gara dovesse andare deserta. Quest’ultimo caso sarebbe il vero danno per la città.
Dopo decenni di inerzia politica, questa Amministrazione sta varando una gara importante proiettata non soltanto all’ottimale fruizione degli eventi sportivi, ma anche alla ristrutturazione delle aree sportive e al miglioramento della qualità delle strutture in un’ottica di uso multifunzionale volta a creare le condizioni per una ricezione continuativa dell’impianto sia durante le giornate delle gare sportive che nei giorni non correlati ai match, attraverso un utilizzo alternativo dell’impianto per eventi, organizzazione di mostre e di convegni, e per un’attività sette giorni su sette che porterà ulteriori benefici alla città, al suo tessuto economico ed anche all’Amministrazione comunale che potrà azzerare i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria ed incassare le imposte connesse ai progetti di modernizzazione (oneri di costruzione e urbanizzazione) e le altre imposte comunali (pubblicità, etc) con risparmi altresì sui costi relativi all’ordine pubblico. A tal fine – continua Scattareggia – appare grave quanto ha comunicato Carmelo Costa, amministratore della società ‘Musica da Bere’, il quale snocciola numeri non comprovati (800 lavoratori messinesi per due settimane) e addirittura riferisce di ‘cospicui canoni che il Comune incassa per l’affitto dello stadio’ e di ‘danno erariale che questa decisione comporterà per le casse comunali su cui deciderà la Corte dei Conti..’.
A questo proposito è utile rendere note le somme incassate dal Comune da parte degli organizzatori dei concerti tenutisi negli ultimi anni:
2015 concerto di Jovanotti euro 8,32 iva inclusa
2016 concerto dei Pooh euro 2.000,00 iva inclusa
2017 concerto Tiziano Ferro euro 357,84 iva inclusa
2018 concerto Negramaro euro 2.455,21 iva inclusa
2019 concerti Pausini –Antonacci e concerto Ligabue euro 5.564.60 iva inclusa
Questa Amministrazione ha appreso che agli organizzatori dei concerti veniva consentito compensare le somme dovute al Comune per la concessione dello stadio, con quelle che gli stessi organizzatori si impegnavano a sostenere per realizzare quei lavori necessari a consentire ciascun concerto. Le cifre da compensare coincidevano ogni volta e sul punto l’Amministrazione avvierà una indagine interna per verificare l’esistenza agli atti d’ufficio dei computi metrici dei lavori realizzati nello stadio ad ogni concerto, nonché degli atti di approvazione degli stessi da parte dei funzionari e dirigenti comunali che hanno consentito le suddette compensazioni.
I consiglieri del gruppo PD – conclude Scattareggia – se volessero dare un effettivo contributo al bene della città, potrebbero supportare l’Amministrazione nella suddetta azione di verifica della regolarità e correttezza della passata gestione degli impianti sportivi e della gestione dello Stadio San Filippo in occasione dei concerti, anziché fornire, al solo scopo di contrastare l’Amministrazione, suggerimenti giuridicamente errati, quali quello di inserire nel bando di gara europea il vincolo di fare svolgere i concerti. E’ notorio che il bando di gara è un atto amministrativo che disciplina esclusivamente le modalità di partecipazione alla procedura di gara, i requisiti dei partecipanti e le modalità di presentazione delle offerte. I vincoli contrattuali per il soggetto gestore possono essere contenuti esclusivamente nella convenzione che rappresenta il contratto che disciplina i rapporti ed i vincoli tra le parti, ed i cui contenuti per la gestione dello stadio San Filippo sono già stati oggetto di approvazione da parte del Consiglio comunale.
I suggerimenti in termini di cosa risponda al BENE della città di Messina non sono così imparziali quando provengono da parte del suddetto organizzatore di eventi, che, oltre ad aver sempre compensato le somme dovute al Comune per acquisire la disponibilità dello stadio, tra l’altro un mese addietro ha anche notificato al Comune un infondato ricorso al TAR avverso una delibera della Giunta con la quale, prima del verificarsi dell’emergenza COVID si era prorogata la concessione dello stadio San Filippo alla società ACR. Nonostante nella delibera fosse stata pienamente garantita la realizzazione del concerto, comunque divenuto irrealizzabile nella data stabilita per causa di forza maggiore, la società Musica da Bere ha trascinato il Comune di Messina in un inutile e dannoso contenzioso. Nella ferma convinzione che l’interesse primario della Città sia quello di affidare la gestione del più importante stadio cittadino ad un soggetto valido e capace, che ne possa realizzare un volano per lo sviluppo con persone direttamente e/o stabilmente impiegate nelle funzioni di rinnovamento e gestione dello stadio, e nelle attività e nei servizi generati dall’indotto determinato dai progetti di miglioramento, si auspica – conclude l’Assessore Scattareggia – che gli organizzatori possano interloquire con il futuro gestore e realizzare i loro concerti”.