Di seguito la lettera del prof. Tuccari indirizzata al Rettore, ai pro Rettori ed al Senato accademico.
40 anni di professione
In oltre quarant’anni di professione medica e nell’ormai lungo percorso accademico, ho improntato sempre il mio operato alla conoscenza ed alla comprensione delle ragioni altrui, al confronto dialettico – seppur talvolta anche aspro – al fine di giungere a scelte condivise ed a soluzioni concordi. Mi è naturalmente capitato di confrontarmi con pazienti, loro parenti, collaboratori tecnico-sanitari, colleghi, direttori di unità operative, di dipartimenti universitari e/o ad attività assistenziale integrata, coordinatori di corso di laurea, presidi, direttori generali e commissari aziendali, rettori. Nei confronti di tutti loro, ho innanzitutto manifestato il dovuto rispetto per la persona, per l’interlocutore, provando al contempo ad analizzare le motivazioni profonde dei loro comportamenti, pacati od istintivi che fossero.
In particolare, in ambito accademico ed assistenziale, ho sempre privilegiato un approccio plurale, collettivo, “da squadra” convinto – come ero e sono – che le decisioni e le responsabilità, specie se gravose, debbano assolutamente essere condivise e sostenute da un’unità di intenti nell’agire quotidiano in settori assai delicati, quali la formazione culturale dei giovani e la tutela della salute pubblica. Certo, non tutto e non sempre è andato nel verso giusto, essendosi realizzate talora situazioni di incomprensione e conflitto, nelle quali tuttavia non mi sono mai solo limitato ad esprimere una posizione di opposizione chiusa, ma in più occasioni ho cercato un confronto aperto e franco, utile a condurre ad una sintesi di posizioni e pareri diversi.
Il mio ruolo di Pro-Rettore
Sono convinto che questo mio modo di agire abbia trovato la migliore conferma nell’apprezzamento e nella stima che tanti pazienti, colleghi e rappresentanti istituzionali, accademici ed aziendali, mi hanno ripetutamente manifestato. Mi piace pensare che in forza di ciò, nell’allestire la Sua squadra di Governo, il Magnifico Rettore Navarra mi ha conferito l’incarico di Pro-Rettore con delega al Policlinico; ho svolto tale attività, con impegno quotidiano, capacità di ascolto, condivisione nelle scelte operative. Quindi ho inteso che la delega all’intera Area Medico-Sanitaria, assegnatami successivamente dal Magnifico Rettore Cuzzocrea, potesse rappresentare un ulteriore apprezzamento per l’attività da me svolta, nei metodi e nei contenuti. E d’altronde lo stesso richiamo alla continuità di gestione e di governo dell’Ateneo Messinese, ripetutamente sottolineato dal Rettore in carica, mi ha indotto a ritenere che lo spirito di collegialità e colleganza, “l’essere squadra”, potessero continuare ad essere gli elementi caratterizzanti anche per il futuro.
Il dialogo è venuto meno
Con grande rammarico ho assistito invece ad una progressiva perdita di occasioni di confronto e dialogo, già nella stessa squadra di governo, con riferimento a scelte strategiche per l’Ateneo ed il Policlinico. Per quest’ultimo, in particolare, si sono praticamente azzerate le scelte precedentemente compiute per le dotazioni tecnologiche e la preventivata ristrutturazione dei padiglioni, con progressivo annullamento degli incontri corali con i direttori dei DAI, principali attori nel coordinamento assistenziale delle UOC/UOSD/UOS nelle diverse aree, privilegiando invece riunioni estemporanee – su temi di stretta pertinenza sanitaria – con altre, seppur prestigiose, figure istituzionali, rigorosamente in assenza del sottoscritto.
Pesanti incursioni
Per non dire poi delle “pesanti incursioni” rettorali negli ambiti decisionali della Direzione Sanitaria dell’AOU, ritenuta colpevole di aver predisposto un servizio assistenziale, dopo averne condiviso modalità e tipologia organizzativa con il nucleo dei professionisti direttamente impegnati nella gestione dell’emergenza COVID19, e segnatamente i proff. Nunnari, Caramori, Bonina, Mancuso, Squeri, la dott.ssa Grasso ed il sottoscritto nella qualità di direttore del DAI dei Servizi. Ed in questi delicati frangenti operativi, la comunicazione istituzionale è stata affidata solo a stizzite e-mail o paucisillabici messaggi su WhatsApp, modalità di certo non consone e non produttive all’instaurarsi di un confronto franco e costruttivo.
La Fase 1
Nella Fase 1 necessaria per fronteggiare l’emergenza COVID19, sono rimasto al mio posto ed ho continuato ad occuparmi delle tante difficoltà connesse all’approvvigionamento di apparecchiature e di reagenti validati e certificati, pur nelle contrastanti indicazioni superiori, con spirito di servizio e di affiancamento ai Colleghi, senza voler sollevare alcun conflitto istituzionale e mantenendo deliberatamente un profilo sereno, seppur fortemente amaro.
Venuta meno la condivisione
Con l’avvio della Fase 2 ed il cessare delle situazioni sanitarie indifferibili, ritengo opportuno restituire la mia delega di Prorettore all’Area Medico-Sanitaria al Magnifico Rettore prof. Salvatore Cuzzocrea, essendo palesemente venuto meno lo spirito di condivisione nell’agire quotidiano e l’indispensabile, ferma, reciproca fiducia che deve caratterizzare il rapporto delegante-delegato. Con l’augurio di un proficuo lavoro, rivolgo a tutti Voi i più sinceri e cordiali saluti. (Giovanni Tuccari)