Ritardi Cassa integrazione in Sicilia, l’ass. Grasso, “la burocrazia vittima di se stessa”

L’assessore regionale Bernadette Grasso

Sulla questione dei ritardi nel pagamento della cassa integrazione in Sicilia abbiamo chiesto un chiarimento all’Assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, la messinese Bernadette Grasso, a cui compete la vigilanza sul contratto dei dipendenti. 

Sullo sfondo l’odio sociale verso i dipendenti regionali, al centro di una trattativa tra sindacati e Regione per la richiesta di un bonus per ogni pratica analizzata: una vicenda che ha scatenato le reazioni politiche, compreso il sindaco Cateno De Luca che ha annunciato di volere occupare l’assessorato al lavoro.

Ma le premesse sono fondamentali per comprendere quanto ci sia di strumentale nell’analisi e quelli che sono i fatti: le somme a cui si fa riferimento (che qualcuno ha quantificato in 10 euro a pratica) sono fondi accessori di cui dispone ogni singolo assessorato. Quindi non soldi destinati ad altro, ma somme previste dal contratto e i sindacati vorrebbero fossero utilizzate con un criterio più meritocratico, basato sulla produttività del dipendente.

“Il progetto che il dirigente generale e i sindacati hanno approvato e’ uno degli strumenti previsti dal contratto collettivo dei dipendenti pubblici sono soldi loro, già stanziati – spiega Bernadette Grasso – Se il progetto era ritenuto uno strumento per accelerare le pratiche visto che i lavoratori in Smart Working non possono fare straordinario io faccio un plauso”.



Il sistema informatico in Regione ha cominciato a funzionare circa un mese dopo l’accordo sulla Cig (dal 25 marzo solo il 20 aprile), e i dipendenti del Dipartimento hanno esitato 1.500 pratiche il primo maggio senza chiedere nulla in cambio, “in smart working con ritmi insostenibili” come li ha definiti Gaetano Sciacca, alla guida del Centro per l’Impiego, che proprio nella serata di ieri in un video sui social  è intervenuto spiegando che “se i cittadini bisognosi sono legittimati a poter dire quello che vogliono , di certo non vale per le istituzioni dire bugie”.

“Il nuovo contratto collettivo regionale del comparto non dirigenziale prevede, agli articoli 89 e seguenti, che il salario accessorio venga utilizzato per alcune individuate finalità – spiega ancora l’assessore Bernadette Grasso –  L’Assessorato Lavoro ha ritenuto di fare ricorso agli strumenti previsti dalla contrattazione collettiva regionale per velocizzare l’istruttoria delle istanze di cassa integrazione in deroga.

Laddove il mio Assessorato dovesse essere formalmente investito degli atti conseguenziali, di sua competenza, per l’attuazione delle disposizioni contrattuali che disciplinano le modalità di utilizzo del salario accessorio, ho solo manifestato la disponibilità a porre in essere le iniziative necessarie nei limiti delle risorse già esistenti e destinate a queste finalità”.

“Le ordinarie competenze del mio Assessorato nella gestione delle materie rimesse alla contrattazione collettiva, e, tra queste, la gestione del salario accessorio, non devono e non possono essere travisate o strumentalizzate – sottolinea l’assessore al regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica – Peraltro il mio Assessorato sta avviando le iniziate, pure di sua competenza, per monitorare e rivedere, ove necessario, i tempi di conclusione dei procedimenti ritenendo doveroso – ancor più nella attuale emergenza – mettere in campo tutti gli strumenti esistenti a legislazione vigente anche sanzionatori”.

 

 

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