Emergenza Covid e baracche: interviene il Cub, “a che serve una raccolta fondi? cittadini bisognosi come altri”

“HANNO LANCIATO LA CAMPAGNA “IO RESTO…IN BARACCA” CON LO SCOPO DICHIARATO DI RACCOGLIERE FONDI PER L’ACQUISTO DI MASCHERINE, IGIENIZZANTE E TABLET PER LA DIDATTICA A DISTANZA PER GLI ABITANTI DELLE AREE BARACCATE.

MA PERCHÉ GLI STUDENTI CHE ABITANO IN QUESTE ZONE DOVREBBERO ASPETTARE QUESTA RACCOLTA FONDI PER AVERE UN TABLET QUANDO MANCA POCO PIÙ DI UN MESE PER LA FINE DELLA SCUOLA?

Eppure nelle casse di varie scuole messinesi – ricorda l’Osservatorio Cub –  vi sono già le risorse che spettavano a Messina dei circa 9 milioni di euro stanziati dal Miur per la Sicilia ed il sindaco il 24 aprile scorso aveva dichiarato di avere stanziato un milione di euro per acquistare 3000 tablet da assegnare agli studenti delle famiglie bisognose. Dove sono finiti questi soldi?

PERCHÉ NON UTILIZZARLI SUBITO?

Per non parlare del fatto che il governo nazionale e regionale hanno già fatto arrivare a Messina oltre 6 milioni di euro per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità e solo poco più della metà sono stati già impegnati; la protezione civile fornisce migliaia di mascherine ogni giorno; l’università di Messina produce gratuitamente centinaia di litri di gel igienizzante da distribuire alle famiglie in difficoltà economiche; il comune di Messina ha costituito un fondo per l’emergenza coronavirus alimentato da fondi comunali, regionali, nazionali e da donazioni.

MA PERCHÉ ALLORA È STATA LANCIATA LA CAMPAGNA “IO RESTO…IN BARACCA”? CHE SENSO HA UNA RACCOLTA FONDI SPECIFICA PER GLI ABITANTI DELLE ZONE BARACCATE QUANDO I SOLDI SONO GIÀ NELLE CASSE DEL COMUNE?

Sembra quasi essere una campagna discriminatoria, come se gli abitanti delle zone baraccate non possano accedere, come tutti i messinesi, ai fondi destinati per tutta la città da fonti istituzionali e debbano invece sperare nella benevolenza dei cittadini italiani, mancando la quale non avranno mascherine, igienizzante, tablet per la didattica a distanza.

GLI ABITANTI DELLE ZONE BARACCATE VANNO AIUTATI SUBITO! COSÌ COME TUTTE LE FAMIGLIE MESSINESI IN DISAGIO ECONOMICO-SOCIALE, SENZA ASPETTARE CHE L’ENNESIMA RACCOLTA FONDI PRODUCA, FORSE, QUALCHE FRUTTO.

A meno che – conclude l’Osservatorio Cub – gli scopi della campagna “IO RESTO…IN BARACCA” siano altri, e che nulla hanno a che fare con gli aiuti alle famiglie in difficoltà economiche delle zone baraccate.  ED ALLORA DITELO CHIARAMENTE, SENZA IPOCRISIE E STRUMENTALIZZAZIONI”.

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