MARITTIMI – NOLEGGIATORI – SOMMINISTRATI ESTERNALIZZATI – OPERATORI DI BIGLIETTERIA rivendicano il loro diritto al bonus di 600 euro.
“Premesso che
Il d.l. 17 marzo 2020, n. 18, cosiddetto “Cura Italia”, ha introdotto, tra le altremisure, un’indennita’ a sostegno dei lavoratori le cui attivita’ stiano risentendo dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19.
L’art. 27 del citato d.l. ha previsto un’ indennita’ dell’importo pari a 600 euro per tutti costoro.
Del predetto beneficio non hanno potuto usufruire numerosissimi lavoratori stagionali del turismo e del commercio.
Nel dettaglio, ma in maniera non esaustiva, risultano esclusi:
Coloro che abbiano stipulato un contratto stagionale a termine;
Marittimi con contratto di imbarco e di arruolamento, in forza a natanti da traffico;
Noleggiatori di natanti ed autoveicoli;
Lavoratori somministrati;
Lavoratori che operano nei servizi esternalizzati, quali ad esempio aeroportuali, handling etc;
Cooperative di marinai di salvataggio;
Stagionali dei parchi di divertimento;
Lavoratori con contratto a termine stagionale;
Operatori di biglietteria;
Personale in servizio presso strutture alberghiere; ricettivo, nonche’ attivita’ commerciali;
Guide turistiche ed escursionistiche;
Lavoratori dello spettacolo e dell’intrattenimento;
Lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria;
Lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
Lavoratori agricoli.
In breve, l’esclusione concerne tutti coloro i quali operino nella sola stagione turistica, benche’ in periodi circoscritti, così come individuati dai Contratti Collettivi di Lavoro e dalla contrattazione di secondo livello e attivita’ afferente al settore turistico,
I lavoratori che sono impieganti presso le aziende del turismo e degli stabilimenti balneari, come sopra elencate, hanno diritto alle indennita’ in quanto hanno svolto le medesime mansioni dei lavoratori assunti direttamente dalle aziende dei settori interessati e oggi vivono la stessa situazione di bisogno,come piu’ volte ribadito da talune organizzazioni sindacali.
La predetta esclusione ha carattere disparitario e discriminatorio, poiche’ il legislatore sembrerebbe aver normato in maniera differente situazioni che sostanzialmente sono analoghe e posizioni giuridiche di medesimo rilevo e, pertanto, meritevoli di tutela, creando una rilevante questione di legittimita’ costituzionale.
La situazione de quo deriva da una non chiara tipizzazione del c.d. codice Ateco, sicche’ per una infelice nomenclatura ed un macroscopico errore dell’ Esecutivo un intero comparto si trova in ginocchio.
Considerato che specificamente
nell’Arcipelago delle Isole Eolie (ME)e nel limitrofo comprensorio Milazzo – Basso Tirreno ai gravi rischi per la salute si aggiungono gli effetti negativi su sistema economico e produttivo poiche’:
L’economia della zona succitata e’ in gran parte costituita da piccole imprese a gestione familiare, costruite sulla fatica indefessa di intere generazioni.
L’estrazione della pietra pomice, fonte di primario rendimento dall’arcipelago e’ cessata nel 2007, a seguito della costituzione del parco vulcanologico, senza che sia intervenuta la riconversione delle aree e dei sistemi di produzione.
Sono cessate altresi’, per il giogo pressante delle direttive europee, la maggioranza delle attivita’ di piccola pesca costiera, riconvertite in ambito turistico.
Di conseguenza,centinaia di lavoratori, soprattutto under 50, prima dediti alla pesca, hanno acquisito una solida formazione nel settore nautico, avendo conseguito anche abilitazioni e titoli marittimi a seguito di corsi di perfezionamento e specializzazione,ed investito ingenti risorse nell’armamento delle imbarcazioni.
Il blocco imposto agli spostamenti ha indotto alla chiusura di tutti gli esercizi e del “Doman non v’e’ certezza”.
Il settore turistico stagionale a causa del Covid e’ destinato in assoluto a subire i maggiori effetti negativi.
Esiste un clima generale di sconforto e sfiducia, che genera allarme sociale e negativita’ diffusa.
Il livello di sofferenza e’ altissimo e la comunita’ intera paventa l’ombra di gesti inconsulti e di azioni disperate ed autolesioniste.
Ancor oggi non ben si comprendono quali siano le prospettive ed i tempi di ripresa delle attivita’ summenzionate.
Centinaia di famiglie monoreddito, in stato di bisogno, hanno trovato sostegno nel solo bonus regionale distribuito dai Comuni.
La stragrande maggioranza dei lavoratori dal mese di dicembre non percepisce alcunche’, avendo usufruito della indennita’ di disoccupazione Naspi. Peraltro, molti di costoro,a fronte di un periodo di lavoro pari circa a 3 mesi, hanno percepito la Naspi soltanto per 1 mese e 15 giorni.
I lavoratori non hanno potuto fruire degli ammortizzatori sociali ordinari in deroga, pertanto, al momento, sono sostanzialmente privi di un reddito minimo.
La maggioranza di costoro era in attesa che iniziasse la stagione turistica per riprendere a lavorare.
Ritenuto altresi’ che appare necessario ed urgente
Garantire la sicurezza reddituale di un comparto che rappresenta il 12 – 13% del PIL nazionale, con ben alta e significativa incidenza nel Meridione e nelle Isole.
Salvaguardare i livelli occupazionali, considerato che il settore risulta rilevante per la crescita del PIL statale e regionale.
Recepire gli appelli formulati da svariate organizzazioni sindacali e di categoria, nonche’ dalle Amministrazioni, dai Consigli Comunali e rappresentanze di associazioni e partiti diffuse sul territorio.
Considerare che la medesima situazione si verifica in altre localita’ turistiche e citta’ d’arte, siciliane e italiane, ove i lavoratori si sono riuniti in svariati comitati civici e spontanei, vedasi Taormina – Naxos, Siracusa, Cefalu, costiera amalfitana, isole campane, riviera romagnola, Sardegna e Calabria.
Scongiurare il prevedibile assalto alle Aziende da parte di gruppi stranieri o locali, che potranno avvalersi della situazione di empasse in essere ed utilizzare capitali, leciti ed illeciti, per realizzare speculazioni economiche e finanziarie.
Impedire altresì il ricorso all’indebitamento, che diverrebbe insormontabile in un contesto territoriale gia’ strenuamente provato da rilevanti sacrifici economici e sociali.
Tutto cio’ premesso i sottoscritti lavoratori costituiti in comitato spontaneo
CHIEDONO
Che, con estrema urgenza, nei prossimi provvedimenti normativi, al fine di garantire a costoro adeguate misure di sostegno economico, si proceda a:
Estendere il bonus che l’art. 27 del d.l. “Cura Italia” ha previsto con un’ indennita’ dell’importo pari a 600 euro per tutti i lavoratori esclusi.
Prevedere l’accesso a strumenti quali la C.I.G. in deroga e-o il prolungamento del periodo di disoccupazione, ampliando il parterre dei beneficiari ed i periodi di computo.
Garantire agevolazioni e sgravi fiscali, anche in considerazione della specificita’ dei territori in parola.
Agevolare sistemi di ricollocazione, favorendo l’incontro della domanda e dell’ offerta”.