di Fra Giuseppe Maggiore – Si, proprio così, Dio è partigiano. Partigiano è chi parteggia per qualcuno, chi si schiera da una determinata parte. Chi sostiene delle idee che favoriscono qualcuno o qualcosa. Sappiamo tutti che ci sono due modi per poter parteggiare per qualcuno. Uno è la violenza armata o verbale, l’altro modo è la non violenza e il dialogo. Dio è Partigiano, sembrerebbe una affermazione più tosto ardua e per certi versi una forzatura, ma vi assicuro che non lo è, dimentichiamo per un momento il significato che diamo noi alla parola partigiano.
Sin dall’inizio, Dio ha visto che tutto ciò che aveva creato era buono, bello e giusto, eppure mancava qualcosa che completasse la sua opera. Mancava l’uomo. Ma non era ancora soddisfatto, perché notava che ad Adam mancava qualcosa. Sin dall’inizio, il Signore si è preso cura dell’uomo, gli crea una compagna. Anche dopo il famoso peccato originale non lo abbandona. La Sacra Scrittura indica come l’uomo è sempre nei pensieri di Dio che si sceglie un piccolo popolo per promuoverlo, per dargli dignità. Poteva scegliere gli assiro-babilonesi, i greci, i romani, gli etruschi o gli egiziani o qualsiasi altro popolo, sceglie proprio l’ultimo e il più deriso dei popoli.
È un Dio che ama gli ultimi della terra, che ama i poveri, gli emarginati. Proprio attraverso il profeta Amos prende le difese dei poveri, degli ’anawim, i “curvati”, quel “resto di Israele” umile e povero che confidava solo nel Signore Dio.
Ama talmente l’uomo, sua gloria, così come dirà molti secoli dopo Sant’Ireneo, che s’incarna nell’uomo. Sceglie un’umile ragazza, Maria, speranza dei “poveri in spirito”, non sceglie la figlia dell’imperatore, o dei dottori della legge. Nasce in un luogo povero e non in una reggia. Decide di stare dalla parte dei poveri, parteggia per i pubblicani, i peccatori e le prostitute, addirittura li indica come primi ad entrare nel regno dei cieli. Dio in Gesù predilige coloro che la classe politico-religiosa del tempo emarginava: donne, bambini, lebbrosi, storpi, ciechi… muore come un malfattore, tra due ladri.
Nella sinagoga di Nazareth, Gesù chiarisce lo scopo della sua missione: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.”
Questi poveri sono i primi destinatari del Vangelo, della buona notizia del regno di Dio che egli annunciava. Egli è venuto per narrare a ogni essere umano il volto di Dio. Conosceremo che aver dato da mangiare a un affamato e da bere a un assetato, accolto uno straniero, vestito un ignudo, avuto cura del malato, visitato un carcerato, è aver fatto ciò che il Signore desidera. Anzi, è averlo fatto a lui: ciò che abbiamo fatto o non fatto a un essere umano come noi, l’abbiamo fatto o non fatto a Cristo!
La scelta di Dio è chiara. Lui il Signore che lava i piedi e che serve l’uomo senza fare alcuna distinzione sta dalla parte dell’essere umano. Non accetta politiche che vanno contro l’uomo, non accetta cuori chiusi, mani che si armano, decreti che lasciano morire donne e bambini.
Beati i poveri, guai a voi ricchi, e ne spiega le motivazioni. Il messaggio del Vangelo è chiarissimo, Dio sceglie i piccoli, prende le loro difese. Rimprovera Pietro perché cerca di allontanare i bambini. Chissà cosa direbbe davanti alle scelte scellerate e immature di certi grandi che per far valere le loro leggi mortificano e scartano proprio i piccoli.
Dio non ama la cattiveria, non ama l’ingiustizia e la violenza. Alle leggi che limitano la dignità umana rendendola pari a quella degli animali, lui sceglie sempre la legge dell’amore a favore dell’uomo per renderlo sempre più simile a Lui. Non scordiamoci che i poveri sono la carne di Cristo.
Per questo Dio è Partigiano, perché prende parte della sorte dell’uomo sua gloria e suo primo pensiero. Vuole che anche l’uomo stia dalla parte del povero, che parteggi e che non sia indifferente, perché chi è tiepido Egli non lo accetta. Sta a noi scegliere per chi vivere la vita, per chi lottare. Il Signore si serve di ognuno di noi per fare la rivoluzione dell’amore vero, per liberare l’essere umano dall’odio, dalla paura, dal razzismo e da tutto ciò che non lo rende davvero libero.
Da parte mia ho scelto il Signore Dio che ama i poveri