Dopo le dichiarazioni sulla presunta “inferiorità” dei meridionali rilasciate dal direttore Vittorio Feltri all’interno del programma di Rete 4 “Fuori dal Coro”, condotto da Mario Giordano, sul web si è scatenato “l’inferno”. Sono tanti i post che mostrano il disappunto dei meridionali nei confronti del suddetto “direttore” di un giornale che non fa altro che seminare odio e divisione per prendere posizioni a difesa o per promuovere una destra xenofoba e omofoba.
Il post più bello che mira a risolvere il problema alla radice è del proprietario di un’edicola di Sinagra, Enzo Franchina che davanti al suo esercizio ha messo l’annuncio che non avrebbe più venduto “Libero”.
“Qui a Sinagra vendevo quattro copie di “Libero” al giorno, ma da oggi non lo vendo più, forse perderò qualche cliente ma non fa niente. Serviva dare una risposta concreta all’atteggiamento del quotidiano, che non si può più stigmatizzare, soprattutto in questo momento”. Così Franchina motiva la scelta di affiggere l’annuncio che avvisava: “In questa edicola non è più in vendita il quotidiano Libero. Essendo meridionali inferiori non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalistica indipendente. Ci voglia scusare il direttore Feltri”.
Dopo la protesta educata e astuta di Franchina, sono tante le edicole, in tutto il sud Italia, davanti alle quali appare un cartello di spiegazione diventata ormai virale sui social. (G.M)