Cateno De Luca si mostra vittorioso in uno scatto con il presidente dell’Ars Miccichè, quello con cui per le Europee aveva stretto il “patto della madonnina” sancito attraverso la candidatura di Dafne Musolino. Fa sapere tramite i social che “grazie a lui” (neanche a dirlo) sarebbero “salvi i 404 milioni di euro destinati alla città di Messina ed a tutti i comuni della Sicilia”.
Ma non è esattamente così. Si tratta infatti di fondi già nella disponibilità della Regione (come è evidente dall’ultima sentenza della Corte Costituzionale) e che dovranno seguire un iter programmatico per essere inseriti nella prossima finanziaria.
In pratica i soldi disponibili alla Regione Siciliana sono sempre i medesimi, si deve però realizzare una programmazione, così come chiarito dallo stesso sindaco Cateno De Luca che ha proposto un emendamento per cassare una norma contenuta nell’attuale legge Finanziaria che secondo De Luca avrebbe fatto saltare la realizzazione di strategiche infrastrutture per il territorio siciliano già previste dall’art. 99 della legge 8/2018 (la legge di stabilità regionale 2018, su cui si è espressa la Consulta).
“Il Presidente della commissione bilancio on. Riccardo SAVONA ha individuato il percorso emendativo da sottoporre alla valutazione ed approvazione del parlamento siciliano nei prossimi giorni”.
Il sindaco De Luca si è quindi rivolto a “tutti i parlamentari siciliani che già si sono dimostrati e che si dimostreranno sensibili” votando questo emendamento.
Una mossa politica che gli è valso il rinnovo di quel patto che adesso riunisce nell’opposizione al governo Conte chi in questa emergenza covid19 ha esercitato un’autopromozione politica attraverso una guerra delle ordinanze (ancora in corso quella sul 25 aprile e le consegne a domicilio) sulla pelle di cittadini resi ancora più confusi in questo periodo di forte stress legato alle limitazioni personali delle libertà. (Pal.Ma)