di Luana Spanò – La continuità territoriale verso il continente e le isole minori attraverso i trasporti è il tema del momento. Fondamentale è capire con quale percentuale è possibile rimettere in moto i trasporti in Sicilia a partire dal trasporto marittimo. In una lunga intervista al segretario generale della Fit-Cisl Sicilia Dionisio Giordano, vengono alla luce tempi importanti, dalla precarietà di tutte le persone che lavorano in questo settore, alla necessità di regolare la movimentazione nella tutela della salute di tutti.
“Oggi il tema brutale è proprio questo, abbiamo chiesto all’Assessore Regionale alle Infrastrutture ed alla Mobilità Marco Falcone un tavolo tecnico per discutere la ripresa della movimentazione. Abbiamo bisogno di continuità territoriale verso l’Italia e le isole minori”.
Alle Eolie possiamo avere certezza dell’erogazione del servizio seppur gli incassi si ridurranno notevolmente, a causa dell’assenza, o comunque diminuzione del turismo?
“Sulla continuità del servizio abbiamo certezza. La Regione finanzia le aziende del settore a garanzia di quello che è un trasporto pubblico locale essenziale. Il trasporto marittimo come è stato assicurato in queste settimane di pandemia, a maggior ragione dovrà esserlo e ci auguriamo ampliato, dopo il 4 maggio. Questo ovviamente a tutela della continuità territoriale tra isole maggiori e isole minori e dei livelli occupazionali che stanno soffrendo”.
Come sta affrontando l’emergenza il comparto marittimo dei lavoratori stagionali, che non possono usufruire dei sostegni economici previsti dal governo, visto che ad oggi non rientrano nelle categorie identificate dai Decreti governativi emessi?
“In questi anni le aziende di trasporto in maniera lungimirante si sono create delle pentole di risorse economiche che oggi stanno svuotando per consentire ai lavoratori di non avere una perdita eccessiva, ma questi fondi tra qualche settimana si esauriranno, incorrendo tutti in maggiori difficoltà economiche”.
Durante il Consiglio Comunale di Lipari è stata avanzata l’ipotesi di una riduzione dell’importo del biglietto di trasporto marittimo per favorire il turismo.
“Bisognerebbe prima chiedere agli imprenditori del settore se hanno le condizioni per poter ridurre le tariffe, ottenendo più viaggiatori. Io mi chiedo, ci saranno le condizioni per avere più persone? Come si farà ad avere più ingressi in un’isola dove bisognerà mantenere le distanze di sicurezza? Questo è un ragionamento che si può fare solo dopo aver capito bene i numeri dei visitatori che si potranno spostare e accogliere.
Seppur molte navi siano ferme, di fatto, il flusso economico regione-società rimane esattamente invariato. Come se si stesse adoperando l’intera flotta navale di tutte le società operanti sul territorio. Tuttavia, è chiaro che ci sia una perdita di ricavi. Se si pensa ad una diminuzione del costo del biglietto, sicuramente chi lo propone in consiglio comunale lo fa per agevolare l’aumento del flusso dei turisti. Tuttavia, non è detto che con l’attuale situazione sanitaria questo sarà possibile nel breve periodo. Per questa possibilità si dovrà attendere la modifica delle linee regionali che al momento impongono che ci sia in mare solo il 20% delle flotte, questo si traduce in solo 6 unità navali Caronte & Tourist e altrettante Liberty Lines. Inoltre, non è detto che le compagnie possano ridurre i ricavi, in un momento in cui già i ricavi saranno ridotti perché non ci potranno essere i numeri dell’anno scorso. Se il bilancio di queste società in buona parte si regge con il finanziamento regionale o nazionale, con risorse economiche che mediamente sono tra il 60, 70%, la restante parte è rappresentata dai proventi delle attività con i passeggeri. Questi sono quelli che, di fatto, si sono azzerati.
Sarebbe più opportuno, al momento, che tutti si impegnassero su altri argomenti, come il distanziamento sociale, sanificazioni e riduzione al minimo del rischio di contagio. Fatto questo, possiamo mettere su una nave anche 300 persone, ma poi ogni isola deve poter avere delle unità che garantiscano la gestione di queste 300 persone, nel rispetto delle misure anti contagio. Questo è, infatti, il tema centrale di queste ore, necessità di risollevare l’economia, ma anche di tenerci in vita”.