Interviene nel dibattito politico sulla gestione di questa emergenza Covid a Messina il segretario provinciale di Articolo Uno Domenico Siracusano. Toni pacati ma senza sconti sulla necessità di vigilare e di chiedere all’amministrazione un preciso rendiconto sui fondi europei rimodulati per affrontare non solo l’emergenza, ma anche la fase della ripresa.
“Sono giorni durissimi. Le famiglie, i lavoratori, le imprese ed in generale il Paese, nel suo complesso, stanno pagando le conseguenze dell’emergenza sanitaria e rischiano di pagare per lungo tempo le conseguenze della crisi economica. Non è tempo di polemiche strumentali o toni esacerbati: ci sottraiamo con decisione ad un dibattito che, spesso, rischia di trascurare le vere priorità.
Per questi motivi – si legge nella nota – come Segreteria Provinciale di Articolo Uno in raccordo con i riferimenti territoriali, abbiamo ritenuto, in queste settimane, di operare diversamente, in stretto collegamento con le nostre rappresentanze istituzionali all’ARS e in Parlamento. Abbiamo segnalato ritardi, disfunzioni e situazioni critiche provando a svolgere un ruolo di rappresentanza delle istanze territoriali, come testimoniano le richieste dell’on. Claudio Fava all’ultima seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Dentro questo scenario, non possiamo non esprimere sostegno e vicinanza all’azione del nostro Segretario Nazionale, Roberto Speranza, che nella qualità di Ministro della Sanità, si sta trovando a fronteggiare una crisi epocale con sobrietà, rigore e senso dello Stato, come confermano le due interviste a Repubblica e Corriere della Sera della scorsa domenica.
La misura, la cautela e la cultura di governo dovrebbero essere la cifra di tutti coloro che esercitano ruoli e funzioni istituzionali. Appare evidente che non sempre è cosi e che spesso anzi si provi a strumentalizzare un passaggio cosi delicato, infierendo sulle paure delle persone, magari per difendere posizioni e carriere personali. Verrà poi il tempo delle critiche e della valutazioni, ma adesso occorre gestire l’emergenza e costruire condizioni per affrontare il “dopo”.
Riteniamo fondamentale in questa fase, oltre che l’applicazione rigorosa delle misure di contenimento del virus, a partire dal distanziamento sociale, e di cura, attivando i Covid Hospital e garantendo a tutti i sanitari i dispositivi di protezione individuale, mettere in campo misure contro il dilagare di una crisi socioeconomica senza precedenti e programmare interventi a medio termine per il rilancio e lo sviluppo futuro.
I Comuni, con i fondi di Stato e Regione, potranno fronteggiare l’emergenza specie di vecchie e nuove povertà. Gli enti locali sono stati inoltre autorizzati alla riprogrammazione dei fondi europei su misure di sostegno alle comunità colpite dal Covid-19 con ampi margini di intervento. Su questo occorre sviluppare l’opportuna vigilanza e il dovuto controllo.
Ad esempio il Comune di Messina, con una proposta della Giunta, ha stornato 32 Milioni di Euro dal Programma Europeo PON Metro ai fondi per l’emergenza. I fondi erano originariamente dedicati ad interventi di promozione e sostegno sociale come la realizzazione di spazi sociali, welfare giovanile, centri socio educativi per minori e famiglie e il recupero e rifunzionalizzazione di immobili pubblici a scopo sociale sono stati riallocati nella voce “miglioramento dell’accesso ai servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d’interesse generale”.
Nella proposta di riutilizzo dei fondi vengono individuate cinque aree di intervento (il buono spesa denominato Messina Family Card; contributi alloggiativi e spese di utenze; strumentazioni tecnologiche; servizi di aiuto sociale; interventi di natura strutturale per sostenere la ricostruzione del tessuto socio-economico della città). Se gli interventi emergenziali di natura alimentare e abitativa, sebbene senza previsione di spesa neanche orientativa di spesa, sono facilmente individuabili, più complessa appare la definizione degli altri specie se a medio termine.
È fondamentale che, nonostante la straordinarietà del momento, ci sia una definizione delle proposte, un rendiconto costante e continuativo agli organismi di controllo – Consiglio Comunale, in primis – e le parti sociali e, quindi, una verifica dei risultati.
Non sarebbe accettabile, proprio per il periodo complesso che stiamo vivendo, lasciare spazi a discrezionalità anzi è fondamentale accompagnare la tempestività degli interventi con le necessarie valutazioni in itinere.
È un tempo in cui è necessario fare la propria parte. Come Segreteria Provinciale di Articolo Uno riteniamo che dobbiamo provarlo a fare ovunque, dove governiamo e dove siamo all’opposizione, dove siamo in maggioranza e dove in minoranza, per questo rifiutiamo un approccio manicheo o toni da tifosi a allo stesso tempo riteniamo decisivo l’esercizio del controllo democratico perché le comunità si salvano se sanno trovare la capacità di camminare insieme.