Michele Bruno – Mentre le nostre attenzioni sono canalizzate su un gravissimo problema, la malattia del Coronavirus, non dovremmo comunque dimenticarci che esistono anche altri problemi preesistenti che non svaniscono con un colpo di spugna con l’arrivo dell’emergenza. Infatti, se spostassimo un attimo l’attenzione potremmo accorgerci di un’emergenza nell’emergenza.
Una mareggiata da ieri sera, a Galati Marina, sta mettendo in serio pericolo decine di famiglie. Invase nuovamente le proprietà, allagate le case dove il mare continua a mietere danni e interrompere l’energia elettrica.
Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni è polarizzata su altri temi, molte persone rischiano la vita nella paura di essere travolte dal mare, una calamità che si ripete e che sembra non trovare soluzioni malgrado gli appelli e l’impegno in tutte le sedi del Comitato Salviamo Galati Marina.
La situazione è raccontata in un video pubblicato oggi sulla pagina facebook del Comitato.
ANCORA UNA VOLTA ABBANDONATI A NOI STESSI – 26.3.20
ANCORA UNA VOLTA ABBANDONATI A NOI STESSIDIFFONDI IL NOSTRO GRIDO DI AIUTO, CONDIVIDI IL VIDEO!Ieri sera il mare è nuovamente tornato ad invadere case e proprietà mietendo ulteriori danni. Non vogliamo morire di burocrazia, basta! Messa in sicurezza subito!#SalviamoGalatiMarina#erosionecostiera #Galati #erosione #covid19 #costa #GalatiMarina #Messina #mare #coronavirus
Publiée par Salviamo Galati Marina – Comitato sur Jeudi 26 mars 2020
Queste sono le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Comitato, la Dottoressa Giulia Ingegneri:
“In questo momento storico è per noi imbarazzante doverci ripresentare all’opinione pubblica, ma è doveroso per l’incolumità dei cittadini di Galati Marina. Nelle nostre orecchie risuona una frase che dice <<non si può morire di burocrazia!>>, ma in questo momento noi rischiamo di morire anche di burocrazia. Questa notte Galati ha vissuto nuovamente nel terrore, le nostre abitazioni sono state invase dal mare, ed i danni sono sempre maggiori: numerosi allagamenti e case con la fornitura di energia elettrica saltata.
Già in data 20 Dicembre il Comitato Salviamo Galati Marina ha inviato una richiesta tramite pec all’attenzione del Sindaco Cateno De Luca, nella quale si sollecita la messa in sicurezza.
Ci è stato risposto il 17 Febbraio che si stavano attivando per una rifioritura e rafforzamento della barriera esistente. Che fine hanno fatto questi progetti?
Qui ci sono delle grossissime responsabilità ed oggi non sappiamo più che fare. Restiamo in casa per proteggerci dal Corona virus e rischiamo di morire per colpa del mare!
Sulla questione è intervenuto anche il Vicepresidente Filippo D’Arrigo:
“Abbiamo tempestivamente provveduto a metterci in contatto con l’Assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, il quale invierà delle ruspe per cercare di tamponare la situazione.
Le discese verso mare sono tutte nuovamente intasate, tra mare e pioggia Galati rischia seriamente di perdere tutte le abitazioni.
Non possiamo ritrovarci sempre nella stessa situazione di rischio e pericolo. Il Comitato Salviamo Galati Marina si è interfacciato con il Commissario per l’Emergenza, l’Amministrazione, il Consiglio Comunale, l’Assemblea Regionale Siciliana, il Prefetto, siamo stanchi e rivendichiamo il nostro diritto a vivere in sicurezza!”
Queste le dichiarazioni di uno dei soci fondatori, Piero D’Angelo:
“Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, da ieri sera affrontiamo una forte mareggiata, tra i miei vicini ci sono persone gravemente disabili ed allora ho provveduto ad allertare la Protezione Civile senza ricevere alcuna risposta. Considerato l’annoso problema, le istituzioni preposte perché non si attrezzano con dei sacchi di sabbia per formare una barriera provvisoria?”
Oggi siamo a conoscenza che il Comune ha inviato delle ruspe (dei bobcat con pala meccanica) per realizzare una montagna di sabbia. Si tratta comunque di un intervento tardivo, perché ci spiegano dal Comitato che basterebbe predisporre prima di ogni mareggiata i così detti sacchi di sabbia di cui sopra riportato nelle dichiarazioni di Piero D’Angelo. La situazione poteva essere ampiamente prevista, dal momento che sempre secondo il Comitato “la Protezione Civile Regionale in un bollettino meteo aveva definito il rischio idrogeologico a Messina e nelle zone di Galati” (qua anche il bollettino del 26 marzo) Va considerato inoltre che il problema potrebbe interessare presto anche altre zone come Mili.
Il 20 febbraio scorso il Comitato pubblica su Facebook un post con un altro video:
La nostra gabbia sociale ed economica
SALVIAMO GALATI MARINA!Oggi, a 14 anni dall'inizio della costante erosione, viviamo così, ma un manipolo di abitanti stufi della situazione si è riunito in un Comitato spontaneo che ha sollecitato le Istituzioni preposte alla messa in sicurezza e riqualificazione definitiva.Questa è la "muraglia", realizzata dopo oltre 10 anni di immobilismo e che dovrebbe "temporaneamente" proteggere case e persone, ma che in 3 anni, oltre ad aver perso gran parte della sua funzione protettiva, si è trasformata in un ostacolo allo sviluppo economico e sociale del territorio.Per Istituzioni e tecnici Galati Marina è in sicurezza.Eppure le sferzate di scirocco continuano a far danni.Speriamo bene.
Publiée par Salviamo Galati Marina – Comitato sur Jeudi 20 février 2020
La didascalia del post recita: “Oggi, a 14 anni dall’inizio della costante erosione, viviamo così, ma un manipolo di abitanti stufi della situazione si è riunito in un Comitato spontaneo che ha sollecitato le Istituzioni preposte alla messa in sicurezza e riqualificazione definitiva.
Questa è la “muraglia”, realizzata dopo oltre 10 anni di immobilismo e che dovrebbe “temporaneamente” proteggere case e persone, ma che in 3 anni, oltre ad aver perso gran parte della sua funzione protettiva, si è trasformata in un ostacolo allo sviluppo economico e sociale del territorio.
Per le Istituzioni e tecnici Galati Marina è in sicurezza.”
La barriera radente di cui si parla nel post è ormai inefficace. Il Comitato da tempo chiede vengano realizzati i così detti pennelli, “si tratta di un progetto previsto e finanziato già nel 2014 dalla Regione Sicilia, ma ancora in fase di approvazione.” Il Comitato chiede poi che il Comune, piuttosto che fare la rifioritura in estate, quando non si prevedono mareggiate, si occupi piuttosto di realizzare opere compensative. Oltre alla spiaggia danneggiata, molte strutture, ad esempio un campo di calcetto, sono state rese inutilizzabili dal mare. E’ un problema che si ripercuote quindi su ambiti quale quello turistico ed economico e le esigenze sociali della zona.