Negli ultimi giorni, nel corso dei servizi di controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, hanno arrestato due persone già note alle forze dell’ordine.
Nel pomeriggio del 23 marzo, i Carabinieri della Stazione di Messina Bordonaro hanno arrestato in flagranza del reato di evasione F.A., 50enne, pregiudicato messinese. L’uomo, già sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, è stato sorpreso dai militari mentre, senza alcuna autorizzazione, si intratteneva all’interno di una rivendita di tabacchi in zona Bordonaro Superiore. Nella circostanza i militari lo hanno anche denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità a seguito del mancato rispetto delle prescrizioni emanate con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8, 9, 11 e 22 marzo in materia di contenimento dell’emergenza sanitaria per contrastare la diffusione del virus Covid-19.
Nel pomeriggio di ieri il giudice del Tribunale di Messina ha convalidato l’arresto effettuato dai Carabinieri disponendo che l’interessato facesse rientro nel luogo di esecuzione della misura della detenzione domiciliare già applicata.
Sempre nel pomeriggio del 23 marzo, in esecuzione di un ordine di carcerazione, emesso dalla Sezione penale della Corte di Appello di Messina, i Carabinieri della Stazione di Giampilieri hanno arrestato D.M., 33enne, pregiudicato messinese. Nel corso degli ultimi mesi, i militari dell’Arma hanno accertato e segnalato all’Autorità Giudiziaria come l’uomo, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, si fosse reso responsabile di alcune violazioni alle prescrizioni imposte dalla misura cautelare, allontanandosi più di una volta dalla propria abitazione, immortalando le trasgressioni commesse con il suo smartphone e pubblicando successivamente i video sul suo profilo del social network Facebook. Pertanto, la misura cautelare degli arresti domiciliari è stata sostituita con quella più afflittiva della custodia in carcere, l’uomo è stato arrestato dai Carabinieri e tradotto presso la Casa Circondariale di Gazzi.