“Non rispondono al vero le accuse del presidente Musumeci, mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite nel fronteggiare l’emergenza,
secondo le quali sarebbe in atto un flusso incontrollato verso le coste siciliane”. Così in una nota il ministero dell’Interno (che dunque ribadisce i dati da noi forniti stamattina) replica al governatore siciliano Nello Musumeci, che ha denunciato la mancanza di controlli per i viaggiatori che rientrano nell’isola, con il rischio di aumentare i contagi da coronavirus.
“In relazione alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Siciliana”, il Viminale “precisa che i transiti giornalieri per la SICILIA hanno fatto registrare una costante diminuzione dai 2.760 di venerdì 13 marzo ai 551 di ieri, domenica 22 marzo. La domenica precedente, 15 marzo, il traffico era consistito in circa il doppio di auto e quasi il triplo di passeggeri, rispettivamente 469 e 1384. In particolare, ieri, sono traghettati da Villa San Giovanni a Messina 551 viaggiatori e 239 autovetture. Tutti i viaggiatori sono
stati controllati prima di salire a bordo. Dei 551 viaggiatori, 136 sono risultati appartenenti alle Forze dell’ordine che giornalmente attraversano lo stretto per motivi di lavoro; i restanti 415 sono tutti risultati appartenenti alle altre categorie legittimate ad effettuare il traghettamento”.
“Ieri tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo – assicura il Viminale – Comunque, nel caso in cui venga individuato un soggetto non autorizzato, questi verrà fermato e denunciato ai sensi dell’articolo 650 del codice penale”.
Contro questa smentita il Sindaco Cateno De Luca ha intrapreso un braccio di ferro col Governo, raggiungendo la rada San Francesco dove (tra un collegamento a Rete 4 e una intervista a Barbara d’Urso) ha tenuto una diretta-comizio dalla sua pagina facebook.