A poche ore dall’entrata in vigore dell’ordinanza governativa (firmata dai ministri Speranza e Lamorgese) e definita per impedire gli spostamenti, soprattutto in vista della chiusura delle fabbriche nel nord Italia, ieri sera si è registrato un flusso importante di veicoli che hanno attraversato lo Stretto.
Fotografie di code all’ingresso e all’uscita degli imbarcaderi, accompagnate dall’allarme lanciato anche dal sindacato Orsa con il segretario generale Mariano Massaro che scrive” Questa Organizzazione Sindacale ha più volte segnalato al Presidente del Consiglio Conte e al Governatore Musumeci che l’annunciato “isolamento della Sicilia” nei fatti non si è mai concretizzato. Oltre all’evento di cui trattasi, resta l’anomalia del treno Intercity 723 che giornalmente imbarca sui traghetti ferroviari per trasportare all’interno dell’isola una media di 150/200 passeggeri provenienti da Roma. I controlli sono pressoché inesistenti”.
Già ieri sera il Governatore Musumeci, a Messina per un vertice con Prefetto, Sindaco e autorità sanitarie, aveva sbottato alla notizia:” Mi segnalano appena adesso che a #Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”
Dopo pochi minuti ed una interlocuzione con il Prefetto è lo stesso Governatore a rassicurare: “Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno”.