Hanno aspettato tutto il giorno i sindacati il Dpcm annunciato dal premier Conte ieri in tarda serata ma l’elenco delle attività produttive ritenute strategiche e quindi autorizzate dal governo a restare aperte, alla fine, è diventato troppo lungo fino ad includere, secondo un elenco ancora ufficioso, anche “settori come l’edilizia, il tessile, la meccanica e il commercio all’ingrosso che nulla hanno a che vedere con la produzione di prodotti elettromedicali e anticoronavirus”. Così i leader di Cgil Cisl e Uil hanno deciso alla fine della serata di ‘avvisare’ l’esecutivo: “siamo pronti a proclamare in tutte le categorie che non svolgono attività essenziali lo stato di mobilitazione e la conseguente richiesta del ricorso alla cassa integrazione, fino ad arrivare allo sciopero generale. (Tes/AdnKronos)