Covid19, vittime di fake news: Miloro e Delia “non siamo stati in vacanza”

Foto in evidenza elaborata dai profili Instagram e Facebook di Orazio Miloro e Santi Delia.

di Michele Bruno – In questi giorni, vista anche la mancanza di chiarezza derivante dalle frammentarie notizie sui numeri dei positivi al Covid e sul “caso” delle diverse comitive di messinesi in vacanza al Nord, a cui si è unita una evidente problematica a gestire i dati e verificare chi si è posto in autoisolamento e chi no, sono stati fatti ovunque nomi, girati tra i social, in particolare nelle ormai così dette liste di proscrizione whatsapp.  Una vera e propria caccia all’untore, che ha portato anche un paziente Covid ricoverato a Papardo a rivolgersi ad un avvocato.

Tra i malcapitati ad essere stati inseriti tra i presunti sciatori si sono fatti nomi molto noti a Messina. Alcuni di loro, come Orazio Miloro, Presidente dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele, e l’avvocato Santi Delia, hanno pubblicamente dichiarato di non aver nulla a che fare con questa vicenda.

Su una foto del suo molto seguito profilo Instagram, poi rilanciata dalla pagina facebook del Teatro, Miloro ha chiarito e messo fine alle voci riguardo il suo nome ” Non so sciare e non sono mai stato a Madonna di Campiglio. Mi dispiace deludere chi, poveretto/a, senza sapere un bel nulla, mi coinvolge in maniera calunniosa in fatti che mi vedono estraneo. E ciò in cui un momento in cui la responsabilità dovrebbe prevalere su tutto.”

Il 17 Marzo scorso, anche l’avvocato cassazionista Santi Delia, accostato ai nomi delle liste, aveva pubblicato ben due post sulla sua pagina Facebook.

Nel primo dice “Amici in tanti oggi avete scritto e chiamato me, i miei amici e i loro familiari dicendoci che il mio nome è inserito nella lista dei messinesi tornati il 7 marzo da Madonna di Campiglio. Altri mi danno già ricoverato.
Vorrei chiarire a tutti che NON FACCIO PARTE DI QUEI GRUPPI DI VACANZA.
Io, i miei familiari e i miei amici siamo tornati da Madonna di Campiglio il 9 febbraio. Un mese prima di questi nuovi gruppi. Come tutti ricorderete in quel periodo non c’era alcuna emergenza, i collegamenti erano ordinari. Non c’erano zone rosse ed eravamo tutti felici.
Da quel giorno sono passati oltre 40 giorni e non c’è motivo dunque di creare panico, odio e finti untori. Grazie.
Sono sicuro che ne usciremo più forti (e spero anche più saggi) di prima. Oggi è toccato a me finire in liste semplicemente false domani potrebbe toccare a Voi e ai Vostri figli.

Poi aggiunge con il successivo ” Dopo aver appurato che queste liste continuano a girare sto provvedendo a denunciare alla Polizia postale l’esistenza delle stesse. Mi pare corretto che tutti si assumano la responsabilità delle proprie azioni. Non si combatte il coronavirus infangando la gente e creando infondate preoccupazioni.
Ricordo poi a chi gestisce pagine pubbliche sui social che se si consente la pubblicazione sulla propria pagina sono anche loro responsabili. A buon intenditor poche parole.”

 

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