Lo SNAMI e la UGL Messina ritengono che la protezione dal coronavirus di
tutta la popolazione messinese e siciliana non possa prescindere dalla
protezione e monitorizzazione delle condizioni di salute di tutto il personale
sanitario giornalmente in servizio in prima linea, che non può sottostare alle
regole dell’isolamento valide per tutta la popolazione, e che può solo
cercare di proteggersi nei contatti con la popolazione con i DPI forniti col
contagocce (carenti in tutta Italia) e spesso realizzati di fortuna.
I Sindacati chiedono alle istituzioni competenti di cambiare strategia rispetto
ai protocolli fin’ora vigenti, che hanno visto in ITALIA centinaia di sanitari
ammalati o peggio ancora positivi al virus, e quindi potenziali vettori
inconsapevoli di contagio. Si esorta a creare un modello messinese e
siciliano di prevenzione alla diffusione del contagio, complementare alle
disposizioni ministeriali, certamente più ambizioso ma verosimilmente più
efficace proprio grazie all’isolamento naturale dell’isola, alle nuove
disposizioni regionale sulla chiusura dei traffici in entrata ed uscita dall’isola,
ed alla luce dei “relativamente pochi” casi ancora registrati sul nostro
territorio.
Notizie di cronaca ci informano infatti sulla costante esecuzione di tamponi
ai giocatori di calcio asintomatici, che tutti sappiamo valere milioni per le
loro squadre. Nessun sanitario senza sintomi è ancora stato sottoposto a
screening.
Ma quanto vale, ai “tempi del coronavirus”, la salute di un
sanitario per la popolazione, in termini di salute e di impatto economico
locale e regionale se non si contribuisce a bloccare immediatamente la
diffusione del virus e fare ripartire “la vita” in Sicilia….forse meno?
In tutela della cittadinanza, del personale sanitario operante sulle
ambulanze, e più in generale di tutti i sanitari che lavorano in prima linea
sul territorio lo SNAMI e la UGL MESSINA chiedono l’applicazione di un modello di screening per il coronavirus, mediante esecuzione frequente di tamponi per tutto il personale in servizio, e successivo allontanamento dal servizio in caso di positività, ancorchè asintomatici.