di Michele Bruno – L’esodo dei meridionali dal Nord per l’emergenza Coronavirus continua e vengono al pettine tutte le criticità della gestione della situazione in Sicilia e nello Stretto. Ieri mattina alle 11:30 si è svolto un incontro in Prefettura: presenti referenti di Asp Messina, Policlinico, Croce Rossa, 118, Forze Ordine, Guardia di Finanza. Il Vicesindaco Salvatore Mondello è stato avvertito dell’arrivo, verso le 12:45, di un convoglio con persone. Si è resa subito chiara la necessità di predisporre un cordone sanitario in tre punti della città per evitare che queste persone vi entrassero, mettere a punto i controlli ed evitare possibili contagi, come spiegato dallo stesso Mondello nella consueta diretta Facebook delle 19, sulla pagina del Sindaco. I tre punti nodali individuati sono stati la Stazione marittima, l’approdo degli aliscafi e la Caronte.
Presenti sul campo numerosi operatori tra medici, volontari e forze dell’ordine. E’ stata realizzata una verifica al termo scanner o con termometri laser o digitali e sono stati inviati sul posto autobus atm per gli smistamenti e disposte tende (ce n’era già una alla Caronte ma non alla Marittima). Per il Vicesindaco “sono emerse in questo caso le criticità del sistema, non per mancanza di capacità professionale e volontà ma per una evidente mancanza di numeri per quanto riguarda il personale delle forze dell’ordine necessarie al mantenimento dell’ordine pubblico e di medici e sanitari per l’assistenza.” Se si dispiega un numero ingente di medici e sanitari in città per il cordone “ne restano poi sguarniti gli ospedali.” chiarisce Mondello.
Questa carenza però, secondo il numero due del Sindaco De Luca, non è da imputare alla Giunta messinese. Nei giorni precedenti, ricorda il primo cittadino, c’era stata una conferenza video con i vertici della Regione: Il Vicesindaco, presente anche a rappresentare il Primo cittadino, ha posto sul tavolo le criticità legate allo Stretto. ha detto “Non è nelle mie corde fare polemica, ma in quell’occasione sono stato quasi sbeffeggiato dal Direttore della Protezione Civile Regionale. Mi è stato detto che ormai non sarebbe più tornato nessuno dalle regioni del Nord”. Aggiunge Mondello “A distanza di due giorni si è verificato ciò che avevamo paventato con il nostro grido di dolore”. Tra l’altro a sua detta “E’ a disposizione dell’autorità portuale un solo termo scanner e per averne altri passano settimane.”. Precisa il numero due di Palazzo Zanca “Non diciamo queste cose per apparire più bravi degli altri, ma perché abbiamo il compito di risolvere problemi e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione.”
“20 giorni fa – aggiunge il Sindaco – avevamo richiesto la stessa procedura presente negli aeroporti per lo screening. Io non sono un medico, ma non si capisce perché lì si può fare e non in quella che è la porta della Sicilia”.
Ad ogni modo entrambi hanno ricordato che “l’assessore Massimiliano Minutoli ha provveduto a schedare gli arrivi, anche con l’aiuto dei volontari” per poter così provvedere a verificare le procedure di isolamento.
Il Sindaco ha voluto comunque chiarire, rispondendo alle critiche, anche di molti messinesi, che gli chiedevano di bloccare porti e treni per impedire questo massiccio esodo, da ieri ripreso con forza “Non è gente che scende qui in villeggiatura. Si tratta di un vero e proprio ricongiungimento familiare. Volete chiudere i porti? Scrivete al Presidente Conte che si dovrà fare autorizzare da Ursula (riferimento a Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea)“. Non è infatti nei poteri del Sindaco imporre restrizioni ai movimenti delle persone attraverso treni, navi e aerei. Così infatti non ha potuto, né voluto, opporsi allo sbarco di passeggeri da Msc, o a quello dei migranti della Sea Watch 3. E non ha opposto blocchi nemmeno ai precedenti arrivi dalle ex zone rosse. Ribadisce infatti “Non funziona così.” e non è la prima volta che ripete che “I messinesi sono un popolo accogliente”.
il Sindaco ha poi avuto modo così di rinnovare il suo disappunto nei confronti dell’operato recente del Presidente della Regione Musumeci: “Noi abbiamo contestato l’ordinanza n.5 del Presidente Musumeci perché non prende in considerazione un aspetto peculiare dell’Area integrata dello Stretto, cioè il pendolarismo: ci sono messinesi che lavorano a Reggio e viaggiano durante la giornata e calabresi che lavorano a Messina. Oggi una dottoressa di Reggio che lavora qui è stata fermata e le è stato intimato di mettersi in quarantena. Questo medico fa un prezioso lavoro. Questo non è un paradosso? Chiunque viaggi tra Messina e Reggio è poi costretto a mettersi in quarantena.” Allora chiosa provocatoriamente “A questo punto non si metta in viaggio!”
Ha infatti ribadito la sua critica all’ordinanza per quanto riguarda il tema del transito in città dei tir (ve ne abbiamo parlato qui). “Non ci possiamo permettere che i tir invadano la città, non possiamo permetterlo in generale ma non possiamo soprattutto oggi.”