Roberto Cerreti, capogruppo del Movimento Liberi Insieme, interviene dopo aver appreso dalla stampa l’escalation di condanne per condotta antisindacale che l’Amministrazione comunale inizia a collezionare a ritmi sostenuti, e che solo negli ultimi giorni ha visto su decisioni del Tribunale messinese condannato su due fronti il Sindaco De Luca per condotta antisindacale, oltre al pagamento delle spese giudiziali e legali nelle cause promosse dall’Uil e dalla CSA.
“Che il segretario generale Rossanna Carrubba possa aver fatto cadere, con le proprie scelte gestionali, in errore l’intera Amministrazione, ci può stare . dichiara Cerreti – fermo restando che non è assolutamente condivisibile che, al danno dell’arroganza politica ed amministrativa, si unisca la beffa dell’esborso economico dalle casse comunali delle somme necessarie per soddisfare quanto determinato dai giudici nelle diverse sentenze, o peggio ancora, le ulteriori spese per improbabili ricorsi in Corte d’Appello avverse al sentenziato, sempre ed esclusivamente a carico del Municipio di Messina.
Per quanto sopra, il nostro Movimento, memore nei momenti elettorali, della grande capacità organizzativa del Sindaco De Luca nel promuovere raccolte fondi tra i propri amministratori e nominati in seno ai vari consigli d’amministrazione cittadini, propone al primo cittadino e promuove attraverso i media un grande gesto di responsabilità da parte sua, che comprenda l’indizione di una nuova raccolta di quote tra i suoi nominati “SOS catenovirus”, finalizzata però questa volta, a sgravare le Casse comunali, dall’incombenza di condanne subite ed evitabili, frutto esclusivamente di inadeguatezza amministrativa, arroganza e scarsa conoscenza delle procedure gestionali e di raccordo sindacale.
Messina, considerate anche le ulteriori cause promosse contro quest’Amministrazione, per analoghe e discutibili condotte sindacali, non può essere scenario per il propagarsi incontrollato del virus dell’arroganza e della saccenza amministrativa, ma ha bisogno di un serio freno al propagarsi del “catenovirus”, partendo con l’assunzione delle proprie responsabilità e dei propri errori da parte del Sindaco De Luca, che dovrebbe pagare con propri fondi e non con soldi pubblici le spese delle condanne o gli eventuali ricorsi derivanti dagli orrori amministrativi commessi da lui e dai suoi fidi in questo lungo, lunghissimo primo anno e mezzo di mandato”.