Si chiama Covid 2019, o più noto come Coronavirus, ed è responsabile della malattia che, dalla Cina, si è diffusa in tutto il mondo, facendo scattare l’allarme anche in Italia. Un nuovo virus e il Rotary Club Stretto di Messina, in collaborazione con il Rotary Club Messina Peloro, ha organizzato un incontro, “Coronavirus: Carneade, chi è costui?”, per illustrare l’attuale situazione.
«Il virus è comparso alla fine del 2019, ha fatto il salto di specie diventando patogeno per l’uomo. Conosciamo i coronavirus dal 1960, sono stati responsabili della Sars nel 2003 e della Mers nel 2012», ha spiegato il socio dott. Antonio Albanese del dipartimento malattie infettive dell’ospedale “Papardo”, cercando subito di chiarire i dubbi e placare le principali preoccupazioni che hanno caratterizzato le ultime settimane. Si tratta di una forma diversa di influenza, ma i sintomi sono quelli classici come febbre, tosse, difficoltà respiratoria o insufficienza renale, mentre il decesso è legato a complicanze del virus o a disturbi respiratori o cardiaci in soggetti più deboli. «Nulla di trascendente. La Cina non ha controllato il contagio e ha dovuto dare l’allarme», ha aggiunto Albanese, concentrandosi su un virus che, diffusosi dalla città di Wuhan, ha fatto registrare casi in diverse nazioni: «Non sappiamo quante sono le persone contagiate, perché non tutti sviluppano la malattia. La Cina sta cercando di correre ai ripari – ha sottolineato il relatore – anche perché il prodotto interno ha perso il 19%».
Nonostante l’attenzione mondiale non si possono ancora dare certezze sul futuro: «Non sappiamo se nel periodo primaverile il virus autolimiterà la contagiosità. Otto laboratori al mondo lo hanno isolato e lo stanno studiando, ma il miglior rimedio – ha continuato il dott. Albanese – è sempre la prevenzione. Il Covid è un problema che richiede l’attenzione della classe medica, ma non c’è motivo di creare allarmismi. Servono le ordinarie precauzioni e le prossime settimane saranno interessanti per capire cosa succederà».
«Abbiamo le idee più chiare su un tema attuale e particolarmente importante», hanno concluso i due presidenti, Thanos Liossis del Rotary Club Stretto di Messina e Filippo Cavaliere del Club Peloro: «Non deve calare l’attenzione sull’evoluzione e potenzialità di questa minaccia, sperando che si trovino presto le soluzioni».
Una riunione che, inoltre, è stata l’occasione per accogliere il nuovo socio del Rotary Club Stretto di Messina, il rag. Antonino Cucinotta, presentato dal prefetto Vittorio Campolo: già socio del Rotary Club Foro Italico di Roma, ha lavorato in studi commerciali, nell’archivio notarile di Messina e all’Università di Reggio Calabria e di Messina ed è stato componente della IV Circoscrizione, presidente del consiglio dell’Apo (Associazione provinciale olivicoli) e dell’Ucg (Unione generale coltivatori di Messina).