Restano sostanzialmente valide le ipotesi accusatorie su cui si basa l’operazione antimafia Predominio, che ha scoperto come alcuni ex collaboratori di giustizia, sono rientrati in città con l’intenzione di riprendere in mano le redini della criminalità organizzata.
I sostituti procuratori della Dda Maria Pellegrino e Liliana Todaro hanno emesso quindici avvisi di garanzia nei confronti degli stessi indagati contenuti nell’atto firmato dal gip Tiziana Leanza lo scorso 20 dicembre. Stralciata la posizione di un altro indagato, Michele Alleruzzo, scarcerato e posto agli arresti domiciliari.
E’ difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro. Chiuse le indagini preliminari nei confronti di Alberto Alleruzzo, Angelo Arrigo; Gaetano Barbera, Vincenzo Barbera, Orazio Bellissima, Salvatore Bonaffini (foto), Stellario Brigandì, Giuseppe Cutè inteso Cinzino, Nicola Galletta, Giovanni Ieni, Cosimo Maceli, Pasquale Pietropaolo, Giuseppe Selvaggio, Antonino Stracuzzi e Marco Galletta.
Rispetto all’ordinanza di custodia cautelare sono stati cancellati due capi d’imputazione per Angelo Arrigo.
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Silvestro, Abbadessa, Moriano, Aliberti, Alessi, Cicero, Donato, Pandolfino, Billè, Gullino, Colonna, Caroè, Barbera, Broccio e Mirabile.