Sono stati nuovamente arrestati dieci indagati dell’Operazione Nebrodi, che erano stati scarcerati dai giudici del Riesame che avevano disposto l’annulllamento dei provvedimenti restrittivi per vizi di forma sui procedimenti.
Il gip Salvatore Mastroeni ha accolto la richiesta della Procura per il ripristino della custodia cautelare e nella notte tra il 18 e il 19 febbraio i dieci uomini sono stati raggiunti dai militari del Ros dei Carabinieri e dai finanzieri del Gico, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia.
La misura cautelare è scattata nei confronti del notaio di Canicattì Antonino Pecoraro, Sebastiano Bontempo Scavo, Andrea Caputo, Antonino Agostino Marino, Giuseppe Scinardo Tenghi, Salvatore Dell’Albani, Giuseppe Ferrera, Innocenzo Floridia, Massimo Pirriatore, Danilo Rizzo Sciacca e Giuseppe Villeggiante.
L’operazione condotta dalla Dia di Messina, rinominata Nebrodi, ha portato lo scorso 15 gennaio all’emissione di 94 misure cautelari, 48 in carcere e 46 ai domiciliari. Una batosta alla mafia dei nebrodi che sfruttava i fondi europei per finanziare attività agricole inesistenti.