La Procura di Barcellona Pg ha chiesto otto anni di reclusione per i tre ex manager della Sacelit e Nuova Sacelit accusati di omicidio colposo plurimo per la morte di 35 ex operai e di lesioni colpose per i lavoratori superstiti e i loro familiari.
Il Pubblico Ministero Silvana Messina ha chiesto la condanna ad otto anni per tutti e tre gli imputati che hanno diretto tra il 1958 e il 1980 la fabbrica nella quale si producevano manufatti di amianto.
La condanna è stata chiesta per l’ex presidente Emilio Vicini, 90 anni, di Milano, alla guida dello stabilimento di Archi da febbraio del 1958 fino ad aprile del 1961, per l’ex direttore Alberto Covilli 79 anni, ai vertici dell’azienda dal gennaio del 1968 al luglio 1972 e per Francesco Cirino, 80 anni, che ha diretto dall’agosto del 1972 al febbraio del 1988 l’azienda.
La sentenza è attesa dopo le repliche di accusa e difesa fissate in discussione il prossimo 20 marzo.
Novità del procedimento che si avvia a conclusione del primo grado, è rappresentata dalle imputazione ai tre indagati di lesioni colpose oltre che per gli ex operai per i rispettivi congiunti. L’accusa riguardava in particolare l’insorgere delle medesime malattie nei confronti dei congiunti dei lavoratori della Sacelit fino al dicembre del 1975, con eventi che si sono manifestati tra il 20 giugno del 1970 e il 9 gennaio del 2011. Dieci in tutto i familiari che hanno manifestato malattie legate all’amianto.