di Fra Giuseppe Maggiore – Che un clochard possa lasciare un’eredità risulta quasi difficile da credere, ma nel caso di Thomas deceduto il 28 novembre scorso in una via delle nostra città, non è così: l’eredità c’è e l’ha lasciata ad un’ intera città, ad ogni messinese e a tutti coloro che ne vorranno una parte.
Quest’eredità è la libertà, quella che l’evangelista Luca ci descrive al cap. 12 del Vangelo: “Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete […] Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. [..]Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l’animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.”
Thomas con nulla si sentiva il re del mondo, era libero di amare il creato con tutto ciò che sta dentro. Ci lascia come eredità ed insegnamento la capacità di non farci intrappolare da un mondo che da ascolto alle paure e diventa sempre più egoista.
Don Natale parroco della Parrocchia S. Maria Consolata al Don Orione dove sono stati celebrati i funerali, nell’omelia ha evidenziato più volte gli insegnamenti di Thomas, un senza fissa dimora, uno che non era considerato più di tanto da molti ma che era accolto da tanti che gli hanno voluto bene come un fratello.
“Thomas ci insegna– afferma Don Natale- ci ricorda che tutti siamo senza fissa dimora, che siamo dei clochard su questa terra, e che con noi non porteremo nulla di tutto ciò che accumuliamo mettendo a volte da parte i veri valori della vita.” Spesso ci scordiamo che siamo stranieri e pellegrini su questa terra.
Il funerale si è celebrato ieri per i vari ostacoli burocratici risolti grazie all’impegno di tutta l’amministrazione comunale e dei vari dipendenti. Presente alla celebrazione eucaristica l’Assessore Alessandra Calafiore, molto sensibile alle questioni sociali e anche nel caso di Thomas è stata protagonista insieme all’ Assessore Minutoli nel permettere una degna sepoltura al nostro fratello.
Presenti diversi cittadini, amici di Thomas, presenti anche le diverse associazioni di volontariato, la Caritas con Don Nino Basile, i Frati Minori con Fra Giuseppe Maggiore.
Non potevano mancare loro, i figlioletti di Thomas, così come è stato ripetuto più volte durante i saluti finali da parte di diversi volontari: i cani Gianni e Nina ancora in cerca di adozione, che alla fine della celebrazione anche loro hanno dato il saluto al loro amico Thomas.
Penso che Thomas con il suo strano vivere e interpretare la vita abbia gettato un seme, quello della carità, della solidarietà, dell’amore al creato e infine dell’essere libero di amare. L’ultimo insegnamento che il nostro amico tedesco ci lascia è il sorriso, la capacità di sorridere nell’affidarci alla Provvidenza, illustre sconosciuta per noi che siamo abituati ad avere e volere tutto immediatamente.
San Francesco di Assisi diceva spesso che i poveri sono nostri maestri. Quanto è tremendamente vero!