Poche settimane fa un atto vandalico è stato compiuto al forte San Jachiddu, situato nella zona nord a monte di Messina: persone ignote, che possiamo definire solo balordi, hanno danneggiato punti luce e distrutto sculture in terracotta policroma che segnavano e abbellivano un
sentiero “vibrare con la natura”.
Un atto di vandalismo compiuto contro un luogo che i volontari dell’Associazione “Amici del Fortino” insieme a Mario Albano hanno
trasformato, nel corso di oltre vent’anni, da ex postazione militare -abbandonata al saccheggio, allo spaccio, allo smontaggio delle auto rubate e
alle discariche abusive – a parco ecologico a disposizione gratuita della città,
oasi di pace e bellezza, dalla forte valenza naturalistica e spirituale.
Nel Parco Ecologico San Jachiddu, si tengono incontri per le scuole, passeggiate naturalistiche, mostre d’arte, raduni di preghiera e di meditazione, eventi culturali e di promozione della convivenza civile e interreligiosa.
Il tutto in uno scenario paesaggistico unico proteso sullo Stretto di Messina.
Solo il mese scorso sono state messe a dimora oltre duecento piante fra pini,
querce da sughero e cipressi per rimediare alle devastazioni prodotte dagli
incendi dolosi che hanno devastato le colline negli anni recenti.
Lo sfregio dei giorni scorsi appare, quindi, un atto intimidatorio contro l’azione
tenace di chi, con un impegno politico vero, quotidiano e tangibile, ha restituito un bene comune alla città, curandone e tutelandone la bellezza. Un atto violento contro la possibilità di fruire gratuitamente da parte dei cittadini, nel rispetto del paesaggio e degli esseri viventi, di un luogo di pace, capace di
ispirare, a contatto con la madre terra, la riflessione e la ricerca umana e
religiosa.
La sezione messinese di “Italia Nostra”, indignata per un atto scellerato e
vigliacco, risponderà non solo con un esposto alla Magistratura ma
contribuendo a riparare i danni subiti dal forte, consapevole che i luoghi della
bellezza e dell’identità collettiva devono essere difesi con estremo impegno e
rigore, a tutela del bene comune cittadino e in armonia con i principi
fondamentali della nostra Costituzione che, con l’articolo 9, tutela il
paesaggio e il patrimonio artistico della nazione