di Palmira Mancuso – Un vero capolavoro politico quello del Sindaco Cateno De Luca che in soli 26 giorni è riuscito a dividere partiti, scompaginare equilibri politici, ottenere un intergruppo “misto” che nei fatti ( e nei numeri) sarà quello che da ieri in avanti gli consentirà di far approvare in aula le delibere messe in cantiere dall’amministrazione “senza se e senza ma” come ha dichiarato ieri sera alla fine delle ultime quattro ore di consiglio comunale.
E se i consiglieri (in particolare quelli di Libera Me e Sicilia Futura) rivendicano un sostegno scevro da ordini di scuderia, e il sindaco rispedisce “a Palermo” le polemiche con i leader di riferimento, i dieci consiglieri che ieri non hanno votato l’atto non ci stanno a far passare l’idea di bollare come “responsabilil o irresponsabili” o meglio “buoni o cattivi” chi semplicemente rappresenta in aula, nelle scelte politiche che poi in atti amministrativi traducono la visione di Cateno De Luca, una visione diversa.
Un fiume in piena, De Luca, che ha travolto anche il gruppo Genovese, a cui ha strappato in extremis la consigliera Giovanna Crifò, che la mattina si era fatta fotografare accanto a Vaccarino dichiarando la propria assenza dall’aula, e poi è arrivata a sorpresa in Consiglio con un intervento strappalacrime indirizzato al “suo” sindaco, con alle spalle Dino Bramanti che alla luce delle dinamiche d’aula chiarisce sempre meglio (a se stesso) perchè abbia perso le elezioni nonostante avesse imbarcato nella sua scuderia i più forti serbatoi di voto della città.
Il sindaco adesso non ha più alibi, e non potrà parlare di dimissioni almeno per i prossimi mesi. O alla prossima delibera votata in maniera risicata. E sopratutto ha una chiave in più per gestire ogni singolo consigliere, dopo averlo “studiato” in occasione di questa crisi che ha bloccato l’aula per tre lunghissime sedute, ma che è stata “maieutica” per il Socrate di Palazzo, aiutando gli altri a far uscire fuori la verità. Dalla sofferenza del consigliere Gioveni nel Pd, ai 5 stelle che pensano al futuro di un partito che non potrà più garantirgli rappresentanza, alle liste di un De Luca che alla prossima tornata avrà avuto il tempo necessario per radicarsi sul territorio, in autonomia rispetto anche a quei politici che lo hanno portato a Palazzo. La realtà dice che De Luca ha una maggioranza in aula, e che per chi resta l’opposizione sarà dura, in una città in cui la dignità delle minoranze non è riconosciuta a molti livelli.
Qui la lunga diretta con interviste al consigliere La Tona, al consigliere Russo, al consiglier Caruso, al consigliere Gennaro e infine al Sindaco Cateno De Luca.