di Palmira Mancuso – Il sindaco avrà certamente una pezza d’appoggio per giustificare un eventuale rinvio a data da destinarsi di quelle dimissioni che sventola ad ogni delibera non votata secondo i suoi numeri.
I ben informati parlano di un maxi emendamento (modulato dai tre consiglieri di Libera Me che nel frattempo hanno “perso” Alessandro Russo che è rimasto “un passo indietro”) che cassata tutta la parte politica, resta in piedi solo sulle modifiche al regolamento consiliare e l’elenco di delibere da discutere per il 2020. Tutto il resto viene eliminato, tranne nella richiesta di un rinnovato patto programmatico tra la giunta e i singoli consiglieri di Messina.
Insomma se dovesse passare questa linea, al netto degli interventi in aula e del disvelamento delle prossime future strategie elettorali, al netto persino della “conta” tra i deluchiani di ferro e i “mediatori”, l’amministrazione non avrà aggiunto un atto concreto a quel “Salva Messina” già votato con ampia maggioranza.
Il consiglio ne esce più debole o più rafforzato? Il sindaco dal canto suo resta sempre “in piedi”: in fondo anche questo “taglia e cuci” di un documento stravolto nella sua essenza, votato come una delibera sebbene sia più un atto di indirizzo, è una vittoria di un Sindaco capace di polverizzare politicamente i gruppi consiliari e i partiti, fuori e dentro il Palazzo.
Come andrà a finire lo vederemo in diretta su messinaora a partire dalle 18.30.
